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È morto dopo un anno di ricovero nell’ospedale Moscati di Avellino, il detenuto Paolo Piccolo, che fu brutalmente picchiato in carcere nel capoluogo irpino. Piccolo, 26 anni, venne ricoverato in gravi condizioni nel nosocomio avellinese. L’avvocato della famiglia, Costantino Cardiello e il garante regionale per i diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, avevano portato avanti un’iniziativa per un’assistenza mirata per il 26enne, le cui condizioni sono andate sempre peggiorando.
APPROFONDIMENTI
Per il pestaggio sono finiti a giudizio alcuni detenuti che erano ristretti all’epoca a Bellizzi Irpino.
Per tre di loro, che hanno scelto il rito abbreviato, lo scorso luglio è arrivata la condanna a complessivi 27 anni e due mesi di reclusione. Sono undici in tutto gli accusati di aver partecipato al pestaggio. Il gruppo di detenuti prese in ostaggio un agente per sottrargli le chiavi della sezione.
Così partì il raid punitivo contro il giovane recluso. Nel corso del lungo ricovero, il 26enne è stato anche trasferito al centro riabilitativo Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi. Ma le condizioni hanno imposto nel giro di poco tempo di nuovo il trasporto al Moscati, fino al tragico epilogo. La famiglia sta portando avanti una lunga battaglia, supportata anche da alcune associazioni, per chiedere verità e giustizia su quanto accaduto quella maledetta notte dietro le sbarre della casa circondariale di Avellino.
