Prima una consolidata big del campionato come Milano, poi un’arrembante contendente alla salvezza qual è Treviso, ora una compagine che punta forte sulla gioventù. Il percorso stagionale della Bertram Derthona ancora imbattuta presenterà domani 19 ottobre una tappa a suo modo diversa dalle precedenti, ponendo infatti i leoni di fronte alla Dolomiti Energia Trento.
Una squadra che giocherà in casa e ha perso gran parte dei grandi protagonisti dell’ultima Coppa Italia vinta (tra cui l’attuale bianconero Andrea Pecchia) ma ha deciso di rifondarsi nuovamente attorno a diversi talenti emergenti da lanciare, tra cui spicca Cheickh Niang (fratello minore dell’ex trentino Saliou, ora alla Virtus Bologna).
Atletismo e talento grezzo non mancheranno tra le fila della Dolomiti Energia, a darne esperienza e guida tecnica (oltre alla bandiera Toto Forray in campo) ci pensa in panchina Massimo Cancellieri, reduce da importanti avventure in Francia e Grecia.
L’analisi di Vicenzutto
«Trento sta ricostruendo la squadra avendo mantenuto qualche giocatore della passata stagione ma pure cambiato molto – la descrive così l’assistente allenatore della Bertram, Andrea Vicenzutto – in primis la guida tecnica in Cancellieri, che ho avuto di conoscere bene affrontandolo in campionato, in coppa e ai playoff greci. Anche quest’anno sta proponendo un basket molto interessante basato su un ritmo molto alto, difesa aggressiva, poi il fattore casalingo potrà aiutarli aumentandone l’entusiasmo. Una delle nostre chiavi sarà capire a che velocità vorremmo giocare, prevedo una partita davvero molto stimolante e combattuta».
I paralleli tra basket italiano e greco, incarnati in questa sfida per l’appunto dalle più recenti esperienze di Cancellieri (ex capo allenatore al Paok Salonicco) e Vicenzutto (nella passata annata vice all’Aek Atene), possono fornire la chance per un confronto tra i loro due massimi tornei per club. Questa è la prospettiva del vice di Mario Fioretti: «Ci sono differenze tra i due campionati, quello italiano è secondo me uno dei più sottovalutati a livello di appeal in Europa al momento. Credo che stia crescendo tantissimo e ogni partita è davvero combattuta e imprevedibile, forse un po’ più di quello greco».
«Ci sono poi delle diversità a livello stilistico – conclude Vicenzutto –. Tendenzialmente in Grecia il ritmo di gioco è un po’più ragionato e basato sulle esecuzioni, si tendono a vedere meno contropiedi. In Italia, invece, ci sono più squadre che provano a spingere molto in transizione e a usare i primi secondi dell’azione, oltre che a essere aggressive su ogni blocco, in maniera quasi asfissiante per le difese avversarie. Ciò implica una preparazione delle partite differente a livello di pace».