Sono nati a pochi chilometri di distanza, hanno corso uno contro l’altro un sacco di volte. Pedro Acosta, classe 2004, ha già conquistato due titoli mondiali; Fermin Aldeguer, classe 2005, nemmeno uno, ma ha già trionfato in MotoGP, nel GP di Mandalika, alla 18esima gara nella categoria più importante. Acosta non ci dorme la notte: esagerando si potrebbe dire che baratterebbe i due titoli mondiali per quel successo già ottenuto da Aldeguer.

E’ stato bravo a salire su una Ducati” ha commentato un po’ amaro Pedro a Mandalika, secondo sul podio, battuto proprio da Fermin. Tra i due la rivalità è esasperata, ciascuno è disposto a tutto pur di arrivare davanti all’altro e Acosta non può accettare che Aldeguer abbia una moto più competitiva della sua. Nella 226esima puntata di #atuttogas proviamo a raccontare questo antagonismo tra due piloti che, con ogni probabilità, rappresentano il futuro della MotoGP.

Cominciamo da Acosta, il più “vecchio” tra i due. Pedro vince il campionato spagnolo PreMoto3, nel 2020 la Rookies Cup, entrando così alla grande nel team Ajo, il punto di riferimento di KTM nelle categorie più piccole. Il debutto nel motomondiale nel 2021 è a dir poco straordinario: secondo alla prima gara, poi tre vittorie consecutive, di cui, la prima, partendo dalla pit lane. Mai visto prima. A 17 anni e 166 giorni diventa il secondo campione del mondo più giovane della storia del motociclismo, battuto soltanto per pochi giorni da Loris Capirossi.

Nel 2022 passa in Moto2 e all’ottava gara, in Italia, sale sul gradino più alto del podio diventando a 18 anni e 4 giorni il più giovane vincitore della storia nella categoria di mezzo. Non riesce a conquistare il titolo, ma nel 2023 è campione del mondo grazie a sette vittorie e altri sette podi. Due titoli in tre anni: altra impresa da libro dei primati.

Nel 2024 passa in MotoGP, sempre con la KTM, con la quale è legato fino almeno al 2026: al debutto in Qatar diventa il pilota più giovane della storia a ottenere il giro veloce in gara. Al secondo GP, in Portogallo è già sul podio, terzo, per poi chiudere al secondo posto in quello successivo negli Stati Uniti. La vittoria l’ha sfiorata in un paio di occasioni, ma al momento di registrare questo podcast, venerdì 17 ottobre, non è ancora arrivata.

L’ha già invece ottenuta Fermin Aldeguer, molto meno straordinario nei suoi risultati nel motomondiale. Anche se l’inizio del cammino è stato anche per lui con i fuochi d’artificio: a 9 anni è campione MiniGP 110, a 11 anni conquista la MiniGP140 e la MaxiGP220, quindi è terzo nell’europeo nella Talent Cup. Non ha soldi, non riesce a entrare in Moto3, così nel 2020 corre con una Yamaha R6 nel campionato europeo Moto2: vince le prime sei gare e diventa campione nella Superstock600. Nel 2021 è campione europeo Moto2 e pur di entrare nel giro del motomondiale decide di correre in MotoE e nello stesso anno corre qualche gara nel mondiale Moto2 con il team di Luca Boscoscuro. La prima vittoria iridata arriva dopo 30 gare: è il 6 agosto 2022, ha da poco compiuto i 17 anni. In questa categoria ottiene 8 successi, ma non riesce a conquistare il titolo, che nel 2024 sembrava alla sua portata. Ma l’ingegnere Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, crede moltissimo in lui e già all’inizio della scorsa stagione gli offre un contratto di tre anni per la MotoGP. Il primo podio arriva in Francia, la prima vittoria, come detto in Indonesia. “E’ lui il futuro della Ducati” ripete Dall’Igna: una incoronazione che vale un futuro prestigioso.

I due, Acosta e Aldeguer, sono piuttosto diversi, in pista e fuori. Pedro è molto più aggressivo nella guida, ha una frenata pazzesca, ha una grande tenacia. Fermin è, secondo Boscoscuro, addirittura più talentuoso, tutto gli viene naturale, apparentemente con più facilità. Ma è un po’ meno regolare, non sempre riesce a concretizzare le sue qualità. Anche fuori dalla pista, nelle interviste, sono differenti: Acosta è sicuramente più esuberante, ha la battuta sempre pronta, vive solo per le moto. Aldeguer è più moderata, ma è un ragazzo allegro, vivace, di compagnia. Come vivono la loro rivalità in Spagna? Ce lo racconta il collega Manuel Pecino.

Pecino ha ragione, ma si può andare addirittura oltre: la loro rivalità non esalterà solo la Spagna, ma sarà probabilmente un bene per tutto il motomondiale.

#atuttogas torna domenica prossima: un’altra puntata tutta da ascoltare, anche sulle principali piattaforme podcast.