Valentino Rossi a Indianapolis è stato eroe dei due mondi, quello delle due e quello delle quattro ruote. Oggi ha festeggiato nuovamente la vittoria sulla Brickyard, la striscia di mattoni che segna la linea di arrivo dello storico circuito americano. Lo ha fatto a 17 anni di distanza dall’ultima volta, quando era ancora un pilota di MotoGp. Era il 2008 e il motomondiale faceva per la prima volta tappa sulla pista realizzata all’interno dell’ovale famoso per la 500 Miglia. Il Dottore conquistò la pole position sulla sua Yamaha e in gara regolò Nicky Hayden e Jorge Lorenzo. A fine anno avrebbe vinto l’8° dei suoi 9 titoli mondiali.
Ora Valentino è ancora un pilota, ma ha lasciato le moto a fine del 2021 e ha iniziato la sua seconda vita con le auto. In questa stagione corre nel Wec, il Mondiale endurance, con la BMW GT3 del team WRT, ma si concede anche qualche gara al di fuori di quel campionato. La 8 Ore di Indianapolis è una di queste, fa parte della serie Intercontinental GT Challenge.
Così Rossi qualche giorno fa è partito per gli Stati Uniti per mettersi alla prova nell’ennesima, nuova sfida. Non avrebbe potuto andargli meglio. In equipaggio con Kelvin van der Linde e Charles Weerts si era classificato al 4° posto, poi ha affrontato una gara ricca di colpi di scena. Il maltempo si è abbattuto sulla pista dopo 4 ore dal via, costringendo a fermare la gara per più di un paio d’ore. Alla ripartenza, il team WRT ha azzeccato la strategia con un pit stop anticipato, che è valso la vittoria.
Così il Dottore ha potuto fare un tuffo nel passato, salendo su quel gradino più alto del podio dopo 17 anni. «Che grande gara, sono contento e so che siamo stati anche fortunati» ha ammesso Valentino, ben consapevole della sua impresa. È il primo pilota della storia ad avere vinto a Indianapolis in moto e in auto, un altro trofeo da aggiungere ai tanti collezionati nella sua carriera. «Vincere qui è speciale dopo averlo fatto nel 2008 in MotoGp» ha aggiunto. Senza contare che con questo risultato la BMW si è aggiudicata il titolo costruttori e van der Linde quello piloti. «È stato bello aiutare Kelvin a diventare campione» ha detto Rossi soddisfatto.
A 46 anni, il Dottore riesce ancora a stupire e a vincere, e non ha nessuna voglia di smettere. Fra qualche settimana sarà in Bahrain, per l’ultima prova del Wec e intanto sta già pensando alla prossima stagione. C’è chi lo vorrebbe al via con le Hypercar, che ha già provato in un test. Sarebbe un’altra sfida e Valentino non è pilota da tirarsi indietro.