Favara ci ha sperato. Fino all’ultimo ha pregato e invocato il miracolo: poter ritrovare Marianna Bello viva. Con il passare dei giorni, inevitabilmente, il timore che la trentottenne potesse non avercela fatta c’era. Era sempre più forte. Ma la città – tanto nelle veglie di preghiera organizzate dalla Chiesa, quanto ognuno in cuor proprio – voleva il miracolo, voleva che la trentottenne, mamma di tre figli, si salvasse. Adesso, tutti sono – di nuovo – sotto choc. Arrabbiati, rammaricati, delusi, tristi. Ad essere provato, tanto provato, anche il sindaco Antonio Palumbo che, durante i 18 giorni e mezzo, è sempre stato presente nelle ricerche: in mezzo alle campagne, nel vallone, a ridosso di torrenti e canaloni, a qualsiasi ora del giorno, della sera e, nei primi giorni, anche della notte.
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I funerali si faranno domani, alle ore 16, in chiesa Madre. Le esequie verranno officiate dall’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano. A Favara, per disposizione del sindaco Antonio Palumbo, sarà lutto cittadino. Perché la cittadina, così per come ha già fatto in tutti questi giorni, si stringerà attorno al dolore e alla disperazione dei familiari di Marianna. Perché Favara, così come nel resto della provincia, anche chi – in tantissimi – non ha mai conosciuto Marianna, le ha voluto bene davvero. Ha voluto che si salvasse, che tornasse a casa dai suoi bambini.
“Non possiamo gioire, nemmeno dopo oltre due settimane di ricerche che hanno visto servitori dello Stato e volontari lavorare fino allo sfinimento prima per tentare di soccorrerla e poi, quando ogni speranza si era spenta, almeno di ritrovarla. Non possiamo gioire perché Marianna non potrà più riabbracciare i suoi bambini e la sua famiglia – ha detto il sindaco Palumbo – . Adesso è solo il momento del silenzio e del dolore. Il giorno dei funerali sarà disposto il lutto cittadino come segno di vicinanza di un’intera comunità ai suoi familiari”.
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