di
Leonard Berberi
È successo al volo United Airlines da Denver a Los Angeles con 140 persone a bordo. L’aereo è stato fatto atterrare a Salt Lake City
Un Boeing 737 Max di United Airlines è stato costretto a un atterraggio di emergenza a Salt Lake City, Stati Uniti, dopo che qualcosa ha colpito il parabrezza — danneggiandolo — quando il velivolo si trovava a 36 mila piedi (10.973 metri) di quota. Nell’impatto il vetro multistrato si è in parte disintegrato e le schegge hanno ferito al braccio destro il comandante. Non è chiaro cosa sia andato a sbattere contro l’aereo, ma dalle prime indiscrezioni si parla di «detrito spaziale». Dinamica che, secondo i documenti ufficiali, avrebbe una probabilità di una su oltre mille miliardi.
La dinamica
L’incidente si è verificato giovedì 16 ottobre. L’aereo, decollato da Denver — per operare il collegamento UA1093 con destinazione Los Angeles — aveva a bordo 134 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio (2 piloti, 4 assistenti di volo). Trentotto minuti dopo la partenza, e a 636 chilometri orari di velocità, il Boeing 737 Max è stato colpito da qualcosa. L’impatto ha danneggiato significativamente il parabrezza e il comandante ha chiesto di scendere di quota e di deviare nello scalo più vicino.

«Detrito spaziale»
Nelle comunicazioni con la torre di controllo i piloti hanno parlato di un oggetto non identificato. In aeroporto — dove il jet è atterrato senza problemi — il comandante ha in seguito raccontato di aver visto arrivare un «detrito spaziale». E in attesa delle indagini, non si esclude che l’impatto possa esserci stato con un piccolo meteorite o un pezzo staccatosi da un altro velivolo.
La risposta del vettore
Da tre giorni l’aereo è ancora fermo. «Giovedì il volo United 1093 è atterrato in sicurezza a Salt Lake City per verificare un danno al parabrezza multistrato», conferma via e-mail al Corriere un portavoce della compagnia statunitense. «Abbiamo predisposto un altro aeromobile per trasportare i passeggeri a Los Angeles più tardi nello stesso giorno — prosegue — e il nostro team di manutenzione sta lavorando per riportare l’aereo in servizio».

Il ruolo dell’Ntsb
Il vettore invita poi a chiedere informazioni ulteriori al National transportation safety board (Ntsb), l’agenzia Usa che indaga sugli incidenti nei trasporti. Ma a una e-mail del Corriere è seguita una risposta automatica: «Durante la sospensione dei finanziamenti (lo shutdown iniziato il 1° ottobre, ndr), non saremo in grado di rispondere a tutte le richieste», si legge.
Le manovre dei piloti
I parabrezza degli aeromobili — di almeno tre strati uniti uno all’altro — sono progettati per funzionare in modo sicuro anche nel caso in cui uno degli strati subisca un danno. Quando questo avviene la prima manovra dei piloti è scendere a una quota di sicurezza, nel caso la cabina si depressurizzasse, per poi deviare verso l’aeroporto più vicino e più sicuro per scendere.

Il rischio maggiore
Quello che però potrebbe diventare preoccupante è il trend. Nello spazio i detriti attorno alla Terra sono sempre di più e molti di questi rientrano nell’atmosfera. Di solito solo i pezzi davvero grandi riescono a raggiungere il terreno (in dimensioni ridotte), la maggior parte si disintegra durante il rientro, a quote più elevate di quelle raggiunte dai velivoli commerciali.
La probabilità di incidente
Ma questa dinamica dovrebbe cambiare nei prossimi anni, aumentando il tasso di rischio d’impatto. È un documento del settembre 2023 della Federal aviation authority (Faa), l’ente Usa dell’aviazione, a stimare questo trend. Che però, almeno per questo periodo, prevede che il «rischio individuale per un passeggero di un aereo dovuto alla caduta di detriti spaziali è inferiore a uno su mille miliardi».
19 ottobre 2025
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