di
Carlos Passerini
Dopo un primo tempo senza occasioni il Milan si ritrova sotto per una rete di Gosens (su errore di Maignan e Gabbia). Il portoghese sale in cattedra e prima con un destro dai 25 metri e poi col suo primo rigore rossonero firma il sorpasso
Spallata al campionato. Un Leao in versione finalmente showman ribalta la Fiorentina del suo vecchio maestro Pioli con una splendida doppietta nel secondo tempo, tornando a segnare a San Siro in campionato a distanza di 17 mesi e trascinando il Milan in vetta alla classifica, da solo, un punto sopra Inter, Napoli e Roma. Non succedeva dal 7 ottobre 2023. Un messaggio chiaro: per lo scudetto ci siamo anche noi.
Esulta Allegri, una furia in panchina nei minuti finali durante l’assedio disperato dei viola, che s’illudono col vantaggio di Gosens ma restano inchiodati all’ultimo posto, in un avvio di stagione da incubo. Ritorno amaro per Pioli, che finisce a protestare platealmente con l’arbitro Marinelli. Non rischia il posto, per ora. Per i rossoneri invece è un successo che vale doppio, non solo per come si era messa, ma anche per come era iniziata, con lo choc degli infortuni a raffica al rientro dalla sosta delle nazionali. Pesantissime le assenze di Rabiot e Pulisic: insieme a Modric i migliori di questa prima parte di torneo. «Grande lavoro di squadra, Allegri ci ha detto cosa fare», sorride Leao. Venerdì, sempre a San Siro, la sfida al Pisa: una chance preziosa per allungare al comando.
È stata una serata speciale. E non poteva che essere così. Il ritorno di Pioli, l’allenatore dell’ultimo scudetto, è stata la partita nella partita. Cori e applausi, senza eccedere, ma sentiti. «È un’emozione, ciò che abbiamo vissuto insieme in questo stadio è qualcosa di eccezionale» ha ammesso il tecnico del tricolore rossonero numero 19, che oggi compie 60 anni.
Nella ripresa i viola entrano in campo con altro piglio e passano presto in vantaggio che Gosens che sfrutta al meglio un pasticcio tra Maignan e Gabbia e da un passo mette a segno il vantaggio.

Non saranno giorni semplici, la classifica è da brividi. Bello, prima del via, l’abbraccio con Ibrahimovic. Per provare a piazzare il sorpasso in vetta, il suo collega Allegri non aveva grandi opzioni: in panchina, tolti i due portieri e due ragazzi dell’Under 23, restano solo due rimpiazzi, De Winter e Gimenez.
L’ultimo ad arrendersi è Loftus-Cheek: niente lesioni, solo un affaticamento, ma va ad aggiungersi al listone composto da Pulisic, Rabiot, Estupinan, Nkunku. C’è poco da girarci attorno: è un Milan a pezzi. La guarigione lampo di Kean consente invece alla Fiorentina di giocarsela col suo centravanti titolare: anche se non è al top e si vede.
Le zero vittorie in sei partite pesano come un macigno, specialmente in rapporto ai 90 milioni di euro investiti dal patron Commisso sul mercato. A San Siro sono in 71mila, l a gara è a lungo in equilibrio, anche per via dei sistemi tattici identici che intasano gli spazi. Allegri, in panchina, fa le smorfie. Come quando nel secondo tempo la sua difesa pasticcia e si fa gol praticamente da sola: sponda di Ranieri, Maignan respinge male addosso a Gabbia, Gosens segna a porta vuota. Leaosi accende e prima pareggia con un destro da fuori area e poi nel finale realizza rigore decretato via Var per un colpo al viso di Parisi a Gimenez, entrato. San Siro esulta per il primo posto. Rafa uscirà toccandosi il polpaccio. Un brivido, nella notte del sorpasso.
19 ottobre 2025 ( modifica il 19 ottobre 2025 | 23:12)
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