La sicurezza in gara rimane un tema molto dibattuto nel mondo del ciclismo professionistico su strada. Le cadute e gli incidenti di gara sono sempre una questione di cui tener conto e i vari attori sulla scena stanno cercando di limitare il più possibile le probabilità che questi avvengano, anche se il rischio zero, data la natura stessa del ciclismo, sembra un obiettivo irraggiungibile. Fra gli organismi coinvolti nel dibattito c’è l’Associazione Corridori Professionisti, nota internazionalmente con l’acronimo CPA, presieduta da Adam Hansen. È proprio Hansen, che in questi giorni è stato molto impegnato per via della vicenda relativa alla fusione fra Lotto e Intermarché-Wanty, ha fatto il punto su quelli che potrebbero essere i prossimi passi in tema di sicurezza.

Uno dei momenti-gara più pericolosi è, per forza di cose, quello della volata. “Ho parlato con alcuni velocisti in merito alla creazione di un ‘Manuale delle volate’ – ha comunicato il presidente della CPA sui suoi profili social – E a loro l’idea è piaciuta. Sarebbe una semplice, cristallina guida che specifica con frasi brevi e chiare cosa si può fare e cosa non si può fare durante una volata. L’obiettivo è quello di rendere tutto di più facile comprensione e più lineare per tutti”.

Hansen aggiunge: “Nelle prossime settimane ne parleremo con altri velocisti di punta e con i loro apripista, per raccogliere i loro suggerimenti. Una volta che avremo i vari pareri, faremo una revisione collettiva di quello che sarà emerso – l’annuncio di Hansen – Poi, quando avremo trovato un accordo fra i corridori, presenteremo il documento finale ai commissari dell’Unione Ciclistica Internazionale”.

La guida dell’Associazione Corridori ha anche parlato del sistema “cartellini gialli”, introdotto dall’UCI all’inizio di questa stagione: “Penso che ci sia ancora dei punti poco chiari – il parere di Hansen – I velocisti, per natura, hanno molte più probabilità di essere sanzionati, dato che le volate hanno molte più regole di cui tenere conto. Dobbiamo mettere a punto questo aspetto e penso che una lista precisa e dettagliata di quello che è ammesso fare durante uno sprint possa davvero essere utile”.

In generale, per quel che riguarda gli incidenti di gara, Hansen sottolinea un dato positivo: “Con i numeri raccolti dal progetto SafeR, abbiamo visto che le cadute avvenute a causa del comportamento dei corridori sono diminuite del 25 per cento rispetto al 2024. Penso che, in ogni caso, l’introduzione dei cartellini gialli abbia avuto il suo peso sotto questo aspetto. Ora dobbiamo iniziare a far calare i numeri relativi anche alle cadute di altra natura. Con SafeR stiamo andando nella giusta direzione, ma dobbiamo farlo più velocemente”.