di
Laura Vincenti
La produttrice musicale e talent scout: «Sono nata a Bologna, poi ho risposto a un annuncio per segretaria all’Ariston e da lì sono entrata nel mondo della musica. A “Italia’s got talent” mi diverto tantissimo»
«Con grande dispiacere devo dire che non riesco più ad andare al supermercato di via Washington: mio marito Alberto non vuole che lo accompagni a fare la spesa perché tutti mi fermano di continuo, mi chiedono come va, cosa sto facendo…». Con l’ironia e la simpatia che la contraddistinguono Mara Maionchi racconta la sua vita milanese: nata nel 1942 a Bologna, si è trasferita nel capoluogo lombardo all’età di 20 anni: qui ha iniziato una lunga carriera come produttrice musicale, talent scout e anche nel mondo della televisione, conquistando una grande popolarità e l’affetto del pubblico. Proprio in questi giorni è tornata sul piccolo schermo come giudice di Italia’s Got Talent, lo show in onda ogni venerdì su Disney plus.
Mara, i suoi primi ricordi della città?
«Da piccola venivo a trovare una zia che abitava in via Gioberti (dietro via Boccaccio, ndr) e mi piaceva da matti, mi dava l’idea che Milano potesse tutto, era come un miraggio. Questa storia della città mi gasa sempre perché con me è stata fantastica, mi ha permesso di fare tante cose».
Come mai l’ha scelta rispetto ad altre città?
«Bologna è una grande città universitaria, spiritosa, divertente, eccetera, però pensavo che Milano potesse offrire più occasioni e possibilità e nel mio caso infatti è stato così. Sono nata a Bologna dove ho vissuto i primi 20 anni della mia vita, ma sapevo che l’opportunità di fare un lavoro particolare che potesse piacermi me l’avrebbe data il capoluogo lombardo».
Per esempio?
«Quando ho compiuto 18 anni mio papà mi ha detto: o continui a studiare oppure vai a lavorare. Ho scelto la seconda opzione. Ho lavorato come impiegata fino a quando un giorno ho letto quella famosa inserzione di lavoro sulle pagine del Corriere della Sera e ho trovato posto come segretaria all’Ariston, un’etichetta discografica. Così è iniziato il mio percorso lavorativo nel mondo della musica. Un bel percorso, devo dire: sono stata fortunata».
Milano è una città che ha sempre dato tante opportunità alle persone in cerca di un’occasione e anche ai talenti: oggi come un tempo?
«È sempre stata una città molto generosa. Però, forse, adesso ha perso un po’ di curiosità, anche i suoi abitanti hanno meno voglia di conoscere cose nuove e di fare cose diverse da ciò che si fa nella vita. Si sono persi un po’ i teatri, i centri sociali, i luoghi da dove potevano uscire delle perle. Adesso vanno tutti di fretta, c’è troppo poco tempo per sé stessi e troppo tempo per il lavoro. La vita frenetica della città ha preso il sopravvento rispetto alla vita delle persone che la abitano».
La città sta vivendo un periodo di grande trasformazione, di cambiamento, e attraversando anche difficoltà, per esempio l’inchiesta sull’urbanistica….
«Per me Milan l’è un gran Milan e devo dire che anche se qualcosa si è modificato nella città che amo e che mi ha dato tanto, mi piace lo stesso. Adesso, è vero, ci sono delle inchieste che gravano sulla città, ma ci sono state anche in passato e alle fine ci siamo sempre salvati».
Dove vive?
«In via Washington. Mi è sempre piaciuta la vita di quartiere, dove ci si conosce tutti, così non ti senti solo: adesso questa cosa si sta un po’ perdendo e mi manca. Quando mia figlia Giulia era piccola, amavo andare al parchetto dietro casa: mi sedevo sulla panchina e non vedevo l’ora che qualcuno si sedesse vicino e chiacchierasse con me. Adesso la città è un po’ cambiata sotto questo aspetto, la zona è diventata molto meno importante».
È stata anche vicina di casa di Lucio Battisti?
«Si, sempre in zona, in via Roncaglia: Lucio abitava quattro piani sopra casa mia. Era un romano, nato in provincia di Rieti, ma anche per lui e per il suo successo Milano è stata importante».
Che cosa si augura per il futuro della città?
«Un po’ più di vita di quartiere, che dà forza a chi la abita e senso di appartenenza. Amo fare due chiacchiere sull’orlo del marciapiede».
In questi mesi è impegnata in televisione nel ruolo di giudice in Italia’s got talent, lo show in onda ogni venerdì su «Disney plus»: che cosa le piace della trasmissione?
«Bè, innanzitutto mi diverto tantissimo, e poi amo scoprire le storie delle persone, sapere cosa fanno nella vita: molti hanno un lavoro ma riescono comunque a coltivare la loro passione, il loro talento, sono veramente bravi in questo e magari ci mettono anche più impegno di chi lo fa per mestiere».
Lei è una straordinaria talent scout, cos’è il talento?
«Un dono naturale che uno ha: se poi al talento si unisce il lavoro i risultati si vedono, mentre il talento senza lavoro rischia di sfiorire come un fiore senza acqua. Chi capisce questa cosa ha una grande fortuna».
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20 ottobre 2025
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