Ventisette secondi. È il tempo che Gerhard Berger trascorse tra le fiamme nel suo incidente a Imola nel 1989, quando la Ferrari prese fuoco e tutti lo davano ormai per spacciato. Poi, incredibilmente, il pilota austriaco riuscì a uscire dall’abitacolo. «Fu chiaro a tutti che la tuta gli aveva salvato la vita», racconta Paolo Delprato, presidente di Racing Force Group. «Questo portò Omp da marchio nazionale alla visibilità internazionale. Da allora, i principali piloti, a partire da Michael Schumacher, pretesero di utilizzare il materiale Omp».
L’episodio – drammatico – segnò la consacrazione dell’azienda omonima nata quasi per gioco nel 1973 a Genova e oggi parte di Racing Force Group, che nel semestre al 30 giugno ha registrato ricavi per 39 milioni (+4,6% sullo stesso periodo del 2024). E alcuni di quei momenti, così impressi nella mente degli appassionati saranno custoditi nella sede ampliata del gruppo, a Ronco Scrivia, in un museo che sarà presentato a fine ottobre.
il dossier
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Come nacque tutto? Tre fratelli, Roberto, Piergiorgio e Claudio Percivale, appassionati di corse sportive ma con risorse limitate, si costruivano in casa i componenti per preparare la loro Fiat 500 da competizione. Tra i vari prodotti decisero di realizzare un rollbar, la gabbia metallica che protegge l’abitacolo in caso di incidente. Il padre era capostazione a Quinto al Mare e li lasciava lavorare sulle traversine ferroviarie per piegare i tubi d’acciaio. Quel primo rollbar artigianale è ancora esposto con orgoglio nella sede di Ronco.
«Gli amici di corse videro quella gabbia e ne chiesero una anche per loro. Così è nata la nostra storia imprenditoriale», racconta il presidente, che ha raccolto il testimone della famiglia. Come è entrato in questa storia Paolo Delprato? «Nel febbraio 2008 io e mio fratello abbiamo acquisito la maggioranza dell’azienda. Nel 2003 era mancato Giorgio, il fratello maggiore dei Percivale. Quel che è successo dopo è l’esempio dell’imprenditore che si rende conto che la propria società ha bisogno di una gestione manageriale».
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L’accordo prevedeva che Roberto Percivale gestisse l’ordinario, ma ad agosto di quello stesso anno, in piena crisi Lehman Brothers, il socio comunicò il suo ritiro. Delprato non aveva esperienza di motorsport. Il fratello lo convinse a restare un anno per trovare il manager giusto. «È stato un anno molto lungo, eppure sono ancora qui», sorride. La compagnia allora fatturava 14 milioni di euro. Nel 2013 il fratello uscì dalla gestione e Delprato rimase a guidare la crescita: nel 2024 Racing Force Group ha raggiunto 65,7 milioni di euro di ricavi, con un incremento del 4,8% rispetto al 2023. Attiva con i marchi Omp, Bell Racing Helmets, Zeronoise e Racing Spirit, dà lavoro a circa 500 dipendenti e ha vissuto una crescita media annuale del 15% negli ultimi sette anni.
L’acquisizione più importante? «Senza dubbio Bell nel 2019 – dice Delprato –. Il casco è il prodotto più importante per un pilota, equivale alle scarpe da calcio per un calciatore, anzi di più perché ti salva la vita». Per ogni Gran Premio vengono preparati 4 caschi per pilota, ciascuno con visiere diverse a seconda delle condizioni atmosferiche. «Oggi il 75% dei piloti di Formula1 utilizza caschi Bell, 15 su 20».
Racing Force Group lavora in tre sedi con altrettanti laboratori di ricerca e sviluppo. A Ronco Scrivia si realizzano i prodotti Omp, a Pisa l’elettronica del marchio Zeronoise, in Bahrain nel circuito di Sakhir si produce la linea caschi Bell. «Abbiamo un’area con un body scanner. Per i caschi facciamo la scansione 3D della testa di ogni pilota di Formula 1 e gli interni sono completamente customizzati». La sede di Ronco Scrivia è stata recentemente ampliata del 50%, con un investimento che ha coinvolto sia la parte storica sia un’area completamente realizzata ex novo. Al centro ci sarà la storia dei brand del gruppo, comprese le tute di Schumacher, i guanti di Berger e altri cimeli usati dai piloti in gara.
L’acquisizione
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Oltre al motorsport, il gruppo produce le calotte dei caschi dei Top Gun della US Air Force e ha vinto il primo contratto con il Dipartimento di Giustizia dei Paesi Bassi per caschi antisommossa. Al Salone Nautico di Genova a settembre l’azienda ha presentato l’abbigliamento tecnico per la vela sportiva: «Siamo i primi al mondo a esportare la tecnologia delle tute di Formula 1, che utilizza la stampa sublimatica, nel campo della vela».
La sfida per il futuro? «Adesso che abbiamo raggiunto una posizione di rilievo, la cosa più difficile è mantenerla – spiega Delprato –. La nostra chiave del successo è la capacità di ricerca e sviluppo». Quotata dal 2021 su Euronext Growth Milano e dal 2022 anche a Parigi, Racing Force dice di puntare a conservare «La stessa passione artigianale degli inizi».