La versione di Claudio Sterpin
«Io sono convinto che lui lo sapeva da tanto tempo» rivela Sterpin «e probabilmente confessandogli la sua intenzione di andarsene da casa ha firmato la sua condanna a morte». «E’ da idioti pensare che lei si sia potuta suicidare con quelle modalità», spiega, elencando tutte le attività che avrebbe dovuto fare, così difficili e organizzate per un suicidio. La modalità stessa del presunto suicidio, l’autosoffocamento con una busta di plastica, gli sembra «impensabile». «Qualcuno l’ha uccisa e l’ha tenuta da qualche parte per 20 giorni». «Lui è un attore nato, potrebbe andare in qualsiasi gruppo teatrale a fare scene», dice. «Non ci vuole tanto a capire da fuori la verità sul loro rapporto», spiegando che secondo lui nelle foto era evidente come trattasse Resinovich un qualcosa di sua «possessione». «Io voglio sperare che alla verità si arrivi, ma temo di non riuscire a vederla – conclude – Io farò di tutto: voglio vedere la fine.»