Dopo l’episodio choc avvenuto nei giorni scorsi al parcheggio Cantarane con l’aggressione a due ragazze in pieno centro storico a Treviso, spunta ora un nuovo caso di violenza ai danni di una ragazza non ancora maggiorenne.
Secondo quanto riportato da “La Tribuna di Treviso”, lo scorso 1 aprile una ragazzina di soli 16 anni, residente in provincia, sarebbe stata fatta ubriacare dal titolare di un locale specializzato in kebab che l’avrebbe successivamente violentata nello scantinato. Una storia agghiacciante, emersa a sei mesi di distanza dopo che il titolare del kebab e altri due complici sono finiti sotto inchiesta con l’accusa di violenza sessuale aggravata. L’episodio sarebbe avvenuto in un locale etnico della provincia. La 16enne aveva trascorso il pomeriggio con alcuni compagni di classe, partecipando a un raduno di auto sportive. Finito l’evento il gruppo di amici si divide e la ragazzina, in attesa che il padre venga a prenderla, si ferma a mangiare un kebab nel locale gestito da un 27enne pakistano. Vedendola sola, il titolare la invita a seguirlo nel retro del locale per bere del whisky e Coca Cola. La giovane, stordita dalla bevanda alcolica bevuta a stomaco vuoto viene a quel punto avvicinata dal 27enne che ne abusa sessualmente. Terminato il rapporto il titolare porta fuori dal locale la giovane e la lascia seduta su una sedia esterna dove il padre la ritrova poco dopo in stato di semi-coscienza. Immediata la chiamata al 118: portata in pronto soccorso, la giovane viene sottoposta a una serie di analisi e accertamenti che fanno emergere l’avvenuta violenza sessuale, consumatasi poco prima. La denuncia presentata dal padre della 16enne innesca l’indagine dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Maria Giulia Rizzo, che ha portato in questi giorni a emettere tre avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti cittadini pachistani: due accusati di violenza sessuale e uno di favoreggiamento perché, sentito dai carabinieri, aveva detto di aver visto la sedicenne arrivare al kebab dopo la chiusura del locale, nel tentativo di sviare le indagini.