Scala in pietra corrimano in vetro

La scala in breccia antica, protagonista del progetto architettonico.Courtesy Anteprima

Come avete tradotto l’identità unica di Matera – con la sua geologia, i Sassi e la stratificazione storica – in un linguaggio architettonico contemporaneo?

«Abbiamo deciso di non riprodurre Matera, ma piuttosto di darne un’interpretazione. La geologia e la stratificazione diventano una sorta di pattern architettonici, superfici e volumi che in qualche modo richiamano la città, senza però copiarla mai davvero. Breccia, scorza di Trani e calcestruzzo lasciato a vista si mettono in relazione con materiali più riflettenti e superfici laccate, creando un contrasto tra ciò che è storico e ciò che guarda al contemporaneo. È una traduzione poetica, forse non precisa, ma più emotiva che letterale».

Scala in marmo colonna pali in metallo mensole in vetro

Courtesy Anteprima

L’ex banca degli anni ’70 è stata reinterpretata in chiave retail di lusso: quali sono state le principali sfide progettuali nel coniugare preesistenze strutturali e nuova funzione?

«La sfida è stata quella di trasformare un edificio nato per essere solido e chiuso, in un luogo più aperto, fluido e anche immersivo. Abbiamo deciso di mostrarne l’anima strutturale – come i pilastri e l’ex caveau – e metterla in relazione con materiali più preziosi e superfici riflettenti. La struttura originale non è stata nascosta, ma al contrario è diventata parte del racconto: il peso della banca rimane come memoria, che oggi convive con la leggerezza della nuova funzione, più legata all’accoglienza e al coinvolgimento».

Il progetto lavora molto su matericità e giochi di luce naturale. Quali criteri hanno guidato la scelta dei materiali e come questi dialogano con la luce per creare l’esperienza immersiva del negozio?

«I materiali sono stati scelti per come reagiscono alla luce: alcuni la assorbono, altri la riflettono o la trasformano. Cemento e argilla richiamano la tattilità della pietra locale, mentre la breccia trattiene e amplifica la luce calda. L’acciaio specchiante e le superfici laccate invece la moltiplicano, creando effetti di profondità. La luce naturale, che entra attraverso le grandi vetrate, non si limita a illuminare ma diventa quasi un elemento del linguaggio architettonico, cambiando in continuazione la percezione degli ambienti».