Colpi così se ne sono visti pochi: la clamorosa rapina al museo del Louvre rimarrà nella storia. Il ministro della Giustizia francese, Gerald Darmanin, ha definito il furto “incredibile” e che dà “un’immagine deplorevole della Francia. Abbiamo fallito”, la sua ammissione. Nella mattina di domenica 19 ottobre 2025, poco dopo l’inizio delle visite, quattro ladri si sono impossessati di otto gioielli. Mentre la caccia ai criminali è aperta, storia e importanza dei beni trafugati aumentano le speculazioni su valore del bottino “reale”. 

Cosa è stato rubato al Louvre

I gioielli rubati al Louvre sono in tutto otto e tra i pezzi più iconici legati all’età napoleonica. Si tratta di un diadema della parure della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di una collana della parure di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di orecchini della parure di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di una collana e di un paio di orecchini di smeraldi di Maria Luisa, una spilla detta ”spilla reliquiario”, di un diadema e di una grande spilla da corsetto dell’imperatrice Eugenia.

Secondo le ricostruzioni fatte finora, i ladri sono entrati da una finestra grazie a un montacarichi per introdursi all’interno della galleria di Apollo. Lì, hanno puntato alcuni dei gioielli esposti portandoli via in poco meno di 4 minuti. Nella galleria di Apollo del museo sono custoditi – in particolare – i gioielli della corona di Francia. Gemme degne di una “divinità”, alla quale Luigi XIV associò il proprio potere imperiale. 

Nella fuga, uno dei gioielli è stato danneggiato: la corona dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III. Tipica nelle rappresentazioni delle corone imperiali, secondo la descrizione presente sul sito del Louvre è composta da 1.354 diamanti e 56 smeraldi. 

Quanto valgono i gioielli rubati: le valutazioni possibili

Il ministro della Giustizia francese, Gerald Darmanin ha definito i beni rubati di “valore modesto”. Il ministero della Cultura di Parigi si è invece più sbilanciato, parlando di “valore inestimabile”. Un primo chiarimento sulla quantificazione esatta: non esistono cifre ufficiali pubbliche per gli otto oggetti ancora dispersi. Tuttavia, abbiamo due valori di riferimento.

Il collier e gli orecchini di smeraldi di Maria Luisa furono acquistati dal Louvre nel 2004 per 3,7 milioni di euro, cifra che all’epoca venne descritta come il prezzo più alto mai pagato da un museo per gioielli. È l’unico importo documentato e pubblico legato a una parte di ciò che oggi risulta rubato. 

Quali sono i gioielli rubati di Napoleone rubati al Louvre: le fotoLe immagini dei gioielli nella galleria di Apollo al Louvre

C’è poi la corona di Eugenia. Il solo diadema “vale diverse decine di milioni di euro”, secondo la stima espressa dal presidente della casa d’aste Drouot, Alexandre Giquello. Nel caso in questione, però, la corona è stata recuperata e quindi non rientra tra i pezzi ancora mancanti. Ma il dato è utile per capire di quali cifre stiamo parlando nell’ultimo furto al Louvre. Va anche ricordato che il diamante Regent, uno dei più celebri al mondo e spesso stimato attorno ai 60 milioni di dollari, è rimasto al suo posto e non è stato toccato dai ladri. 

I furti al Louvre e a Parigi, dalla Gioconda ai dipinti milionari: i precedenti

Non è la prima volta che al Louvre e a Parigi si registrano dei furti di questo tipo. Quello più eclatante risale a più di un secolo fa nel 1911, venne trafugato il capolavoro di Leonardo da Vinci, la Gioconda che all’epoca non era famoso come lo è oggi. Il poeta Guillaume Apollinaire e il pittore Pablo Picasso furono entrambi interrogati dalla polizia. Ma il colpevole si rivelò essere un uomo italiano che, spinto dal senso di orgoglio nazionale, voleva riportare il dipinto in Italia. Il quadro fu ritrovato tre anni dopo a Firenze e restituito al museo di Parigi. 

Solo sette minuti per il colpo al Louvre: una scala, una smerigliatrice e due gilet colorati sono bastati a 4 ladri per beffare la Francia

Poi oltre 40 anni fa, nel 1983, scomparvero alcuni oggetti di armatura del XVI secolo che furono poi ritrovati solo nel 2011. Più recentemente, nel 1998 venne rubato un dipinto dell’artista del XIX secolo Camille Corot. Anche in quel caso il furto fu singolare: le Chemin de Sevres (La strada di Sevres) venne semplicemente rimosso dalla parete senza che nessuno se ne accorgesse. E non è mai stato ritrovato.

Ma non c’è solo il Louvre: cinque dipinti per un valore di 120 milioni di euro (117,98 milioni di dollari) sono stati rubati dal museo d’Arte moderna di Parigi. Tra le opere rubate anche la “Colomba con piselli” di Picasso e la “Pastorale” di Henri Matisse.