Così è troppo facile. Seguono un po’ questo filone i pensieri di alcuni ex tennisti del circuito, che si sono trovati a commentare questa particolare situazione nel tennis mondiale. Nel circuito ATP ci sono due giocatori che si elevano su tutti: lo spagnolo Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. I due si sono divisi equamente (per numero) gli Slam negli ultimi 24 mesi: quattro ciascuno.

Una differenza di qualità e continuità sensibile rispetto alla concorrenza, al punto che il margine di vantaggio di Sinner (n.2 del mondo) nei confronti del terzo della classifica mondiale, il tedesco Alexander Zverev, sia pari a 4070 punti. Un dato incredibile, se si considera che Jannik è stato costretto a rimanere fermo tre mesi per la sospensione legata alla vicenda “Clostebol”.

Ed ecco che, dopo le critiche di Roger Federer al fatto che gli organizzatori siano ben lieti di favorire un confronto tra Carlitos e il pusterese su superfici molto simili tra loro e non atte a creare problemi e incertezze, arrivano le considerazioni dell’ex giocatore francese Jo-Wilfried Tsonga. N.5 del mondo il 27 febbraio 2012 come best ranking, con 18 titoli vinti e una finale Slam giocata in Australia nel 2008 (due semifinali al Roland Garros; due semifinali a Wimbledon e tre quarti finale negli US Open), il transalpino al media francese UniverseTennis ha puntato il dito sulla poca qualità dei rivali dell’iberico e dell’italiano.

“Per ora, sono solo loro due. Mi sarebbe piaciuto vederli nella mia era, affrontare Del Potro al terzo turno, Murray agli ottavi, Djokovic ai quarti, Federer in semifinale e Nadal in finale“, ha dichiarato. Un ragionamento che può far discutere nella misura in cui avere un percorso del genere non sarebbe stata la regola, ma un’eccezione. Resta l’evidenza di un periodo di transizione del tennis in cui a livello di eccellenze ci sia meno.

VIDEO INTERVISTA A TSONGA