di
Simone Innocenti
Rieti, il mattone contro il bus dei tifosi del Basket Pistoia. Chat e spedizione punitiva dopo la gara
Ucciso durante un agguato che sa di vendetta. La vendetta di un gruppo di tifosi reatini che aveva avuto una lite e qualche piccolo scontro alcune ore prima con i supporter toscani al PalaSojourner di Rieti, dove domenica scorsa si disputava la partita tra la Sebastiani Rieti e il Pistoia Basket. Una partita valevole per il campionato di A2, poi vinta dalla squadra toscana, che sembrava finita lì e che invece si è trasformata — ore dopo la partita — in un fatto di sangue: alcuni tifosi reatini hanno assalito il pullman dei supporter toscani a colpi di sassate.
A perdere la vita Raffaele Marianella, impiegato come autista alla Jimmy Travel, una ditta che ha sede a Firenze, che in quel momento si trovava sul sedile accanto al conducente: un mattone lo ha ucciso sul colpo.
Tre uomini sono finiti in carcere con l’accusa di omicidio volontario in concorso: Alessandro Barberini, 53 anni, Kevin Pellecchia, 20 anni e Manuel Fortuna, 31 anni. Due di loro sarebbero conosciuti come presunti appartenenti a movimenti legati all’estrema destra.
C’è un quarto tifoso indagato per favoreggiamento.
Le indagini della Digos, della squadra mobile e delle volanti della Questura di Rieti — coordinati dal procuratore capo Paolo Auriemma e dal sostituto Lorenzo Francia — disegnano un contesto di violenza. Al momento si basano sui filmati delle telecamere che si trovano in città, e non su immagini che abbiano ripreso direttamente l’agguato. Ma la modalità di azione e le testimonianze di alcuni tifosi — due in particolare rispetto ai dodici sentiti dalla polizia — mettono al centro i tre fermati.
Tutto ha avuto inizio domenica, dopo che il Pistoia ha vinto la partita di campionato di A2. Ma anche durante il match c’erano stati momenti di tensione poi sedati dall’intervento della sicurezza e delle forze dell’ordine. Nel corso della pausa tra secondo e terzo quarto erano intervenuti polizia e carabinieri. Sembrava finita lì: al termine dell’incontro il pullman dei tifosi di Pistoia, con a bordo 45 supporter, aveva lasciato il palazzetto ed era stato scortato dalla polizia fino allo svincolo della superstrada Rieti-Terni.
Appena imboccata la superstrada, rimasto senza scorta, il bus ha viaggiato tranquillamente per altri dieci minuti ma a un successivo svincolo, a Contigliano, è successo di tutto.
La polizia sospetta infatti che almeno tre macchine di tifosi reatini abbiano seguito il mezzo dei supporter pistoiesi, anticipandolo nel tragitto: a quel punto hanno avuto tutto il tempo di scendere dalle auto per poi colpire il pullman al momento ritenuto più opportuno. Di fatto quando è partita la sassaiola al mezzo bersagliato è arrivato di tutto: pietre, mattoni e sassi.
Marianella era seduto sul sedile accanto a quello del conducente. Al volante c’era infatti un suo collega, rimasto per miracolo illeso dopo che un mattone ha colpito il parabrezza proprio all’altezza della sua testa. La pietra è stata invece fatale per Marianella, 65 anni: in attesa dell’autopsia — disposta per oggi — sembra che un mattone abbia reciso la carotide dell’uomo, che è morto sul colpo. I soccorsi non sono valsi, purtroppo, a nulla. Ma le pietre sequestrate serviranno a stabilire chi possa averle maneggiate: la Procura ha infatti disposto che si effettui l’esame del Dna sull’arma del delitto.
Nell’immediatezza la Digos e la squadra mobile di Rieti hanno portato in Questura tre persone: sono quelle fermate dentro la prima auto poco dopo la sassaiola. Poi col passare delle ore i sospettati sono diventati 12: tra loro anche un minorenne. Il cerchio si è stretto a tre di loro, poi fermati. I loro nomi sarebbero stati indicati da alcuni degli altri nove tifosi sentiti a lungo in Questura.
Ma i tre sospettati avrebbero spiegato alla polizia di non aver lanciato alcun oggetto contro il pullman.
Agli atti anche chat di un gruppo di tifosi nella quale si farebbe riferimento a una spedizione punitiva.
Fino al termine delle indagini, secondo quanto stabilito dal consiglio straordinario della Federbasket, le partite casalinghe di Rieti si giocheranno a porte chiuse, senza tifosi.
La premier Giorgia Meloni parla di atto di «violenza inaccettabile e folle» ed esprime «profondo cordoglio alla famiglia della vittima». La segretaria del Pd, Elly Schlein, dice che «l’autista Raffaele Marianella è vittima di un atto criminale di violenza inaccettabile. È ora di fermare la violenza, che non ha niente a che fare con lo sport e i suoi valori». Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi definisce i fermati non tifosi ma «soltanto teppisti in cerca di una scusa per creare violenze e disordini». «Lo sport è vita e questi criminali sono lontani anni luce dai valori sportivi», dichiara il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi.
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20 ottobre 2025
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