Renzo Piano Auditorium Parco della Musica, Roma. Foto Marco Cristofori/Corbis / RPWB – Renzo Piano Building Workshop

«Le invenzioni vere, il futuro, nascono da uno stato di necessità. Il futuro per me non è niente altro che questa forza di guardare nel buio, senza paura, con costanza. È inevitabile ed è lì che dobbiamo andare» ha detto qualche anno fa Renzo Piano in un’intervista rilasciata proprio a Living. Fa specie pensare che un architetto sulla soglia dei 90 anni (88 per l’esattezza, appena compiuti) continui a guardare avanti con ottimismo, realizzando dei progetti futuristici per soluzioni formali, tecniche e tecnologiche: musei, teatri, grattacieli, ponti, architetture per lo sport. Decine di architetture in tutto il mondo, con uno stile non immediatamente riconoscibile, identificabile se non per la leggerezza che li accomuna. Ed è quest’ultima l’ingrediente segreto della longevità stilistica delle sue realizzazioni. Architetture che sembrano d’aria, disegnate dal vento e da un uomo che ama il mare, nelle quali sono privilegiate la funzione e la ricerca sui materiali.

VITA E OPERE DI UN’ECCELLENZA ITALIANA

Renzo Piano è nato nel settembre del 1937 a Genova, luogo che sancirà per sempre il suo legame con l’acqua, elemento ricorrente in quasi tutti i suoi progetti. Studia a Firenze e poi a Milano dove si laurea al Politecnico nel 1964 e dove frequenta lo studio di quel fuoriclasse della progettazione che è stato Franco Albini. Figlio di costruttori, le continue visite ai cantieri del padre Carlo sono fondamentali: «Mio padre costruiva con materiali pesanti, come il cemento. Io l’ho seguito ma ho deciso di farlo differentemente, quindi in modo leggero» ha raccontato.

Negli Anni 70 e fino ai 90, Piano collabora con gli inglesi, l’architetto Richard Rogers e l’ingegnere Peter Rice, che gettano le basi dei progetti che approderanno poi al Renzo Piano Building Workshop fondato nel 1981, che ora conta un team di circa 100 architetti nelle sedi a Genova e Parigi. Appunta al petto tutti i più prestigiosi riconoscimenti alla carriera: la Royal Gold Medal del RIBA nel 1989, il Praemium Imperiale a Tokyo nel 1995, l’AIA Gold Medal dell’American Institute Of Architects nel 2008 e soprattutto il Pritzker Prize, considerato il Nobel per l’architettura, assegnatogli nel 1998. Nel 2013 è stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, compito che svolge proponendo iniziative di grande responsabilità sociale.

Quanto alla vita privata, Piano è sposato con Milly, vive a Parigi e ha quattro figli: Carlo, Matteo, Lia e Giorgio. (fonte I maestri dell’architettura e del design – Renzo Piano Building Workshop, I maestri dell’architettura e del design, di Corriere della Sera con Living e Abitare, RCS edizioni).

Renzo Piano e le sue architetture più celebriCentro culturale Jean-Marie Tjibaou, Numea, Nuova Caledonia (1991-1998). Foto RPWB – Renzo Piano Building WorkshopI SUOI 5 PROGETTI PIÙ BELLI

Impresa praticamente impossibile stilare un elenco, dato l’enorme numero di progetti realizzati. Ne abbiamo scelti cinque in modo assolutamente arbitrario tra quelli che spiccano per il fattore estetico. A cominciare dal Centro culturale Jean-Marie Tjibaou a Numea in Nuova Caledonia, un edificio composto da un gruppo di ’capanne’ realizzate con listelli in legno che formano un guscio traforato leggerissimo, come dei ventagli che al passaggio del vento emettono un fruscio simile a quello degli alberi.

Progetto faraonico, il Kansai International Airport Terminal si trova su un’isola artificiale costruita nella baia di Osaka in Giappone, progettata per resistere ai violenti terremoti che colpiscono frequentemente la regione. Il terminal di 1,7 km è il più lungo del mondo, con un’elegante forma allungata che ricorda la foggia di un’ala d’uccello. È stato dichiarato una delle dieci strutture ’Monumento dell’ingegneria civile del Millennio’.

A Ronchamp in Francia, Ronchamp Gatehouse and Monastery è il progetto per il convento delle suore clarisse e di un piccolo centro visitatori incastonati nel pendio della collina nelle vicinanze della cappella di Notre Dame du Haut in Ronchamp uno degli edifici più emblematici firmati Le Corbusier.

Ma è negli spazi museali in cui Piano raggiunge l’eccellenza, plasmando la luce come ingrediente principale. Come nella Fondazione Beyeler a Riehen non lontano da Basilea in Svizzera: una ’scatola’ espositiva trasparente letteralmente immersa in un giardino, che varia col susseguirsi delle stagioni, o nel Whitney Museum of American Art a New York nel quale ritorna lo stile nautico caro all’architetto e che risulta come un bastimento affacciato sul fiume Hudson (ne è derivata addirittura una borsa, ispirata alla facciata e prodotta da Max Mara).

E I SUOI 5 PROGETTI PIÙ EMBLEMATICI

Tante le pietre miliari per soluzioni tecniche e formali innovative. Cominciamo con quello che è attualmente l’edificio più alto della capitale inglese, il grattacielo The Shard a Londra che svetta sulla città coi suoi quasi 310 metri, ’appoggiato’ sulla London Bridge Station. Una scheggia di vetro: costruito praticamente senza parcheggi, è un colosso che scoraggia l’uso delle automobili a favore dei mezzi pubblici.

Renzo Piano e le sue architetture più celebriThe Shard – London Bridge Tower, Londra (2000-2012). Foto Marc Cluet / RPWB – Renzo Piano Building Workshop / Commons Wikimedia

Un progetto tra impegno civile e rimembranza è invece il Ponte San Giorgio a Genova che ha preso il posto in tempi record dell’infausto Ponte Morandi crollato il 14 agosto 2018. «Da quel giorno non penso ad altro: bisogna ricostruirlo velocemente e bene, deve essere solido, sicuro e duraturo» ha detto Piano.

Il Centre Georges Pompidou (e Atelier Brancusi) a Parigi è stato un edificio controverso fin dalla primissima ora (fu inaugurato il 31 gennaio 1977), risultato di un concorso con giuria internazionale addirittura presieduta dall’architetto e ingegnere Jean Prouvé. Futuristico e rivoluzionario nel DNA, nonostante i suoi quasi cinquant’anni, il Beaubourg (come è anche noto dal nome della zona in cui sorge) rimane uno degli edifici più emblematici del Ventesimo secolo, attualmente oggetto di restauro con riapertura prevista nel 2030.

pompidou renzo pianoCentre Pompidou, visto dalla Tour St-Jacques a Parigi

Lo Stavros Niarchos Foundation Cultural Centre ad Atene è un altro imponente progetto culturale ed educativo che sorge a Kallithea, 4 km a sud della capitale greca. Il sito comprende la Biblioteca Nazionale e l’Opera Nazionale Greca in un parco di 170.000 mq, realizzato su un ex parcheggio dei Giochi Olimpici del 2004.

Non è meno importante il Cern Science Gateway Building a Ginevra: per il CERN (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare), Piano ha concepito una struttura che consente le relazioni tra l’istituto e il pubblico, tra scienza e arte, con l’ambizione di essere di ispirazione per le prossime generazioni di fisici.

LE 5 PRINCIPALI REALIZZAZIONI ITALIANE

Oltre ai numerosi progetti nella sua Genova, finalizzati principalmente alla riqualificazione della zona del porto, sono diverse le realizzazioni  in quasi tutta Italia, molto vari anche per tipologia. Dopo aver donato parte del suo archivio al Politecnico di Milano nell’ambito della Fondazione Renzo Piano, l’architetto ha cominciato la costruzione Campus Nord con 20 nuovi edifici su una superficie complessiva di 60 ettari nell’ex sito industriale Bovisa.

Renzo PianoAuditorium del Parco, L’Aquila. Foto RPWB – Renzo Piano Building Workshop

L’Auditorium Parco della Musica a Roma è un complesso di tre sale di diverse dimensioni con la foggia di scarabei, disposte a semicerchio intorno a un anfiteatro all’aperto e coi i resti di una villa romana sul sito. Altro progetto per la musica, l’Auditorium del Parco a L’Aquila è stato costruito come sostituto temporaneo della sala concerti del Castello Spagnolo, gravemente danneggiata dal terremoto del 2009.

Composto da tre cubi, è un progetto semplice ma simbolico dedicato alla cultura, espressione di spazi generati dal bisogno e dalla necessità. Nel filone delle cantine progettate da grandi architetti, La Rocca winery in Toscana è l’unica firmata da Renzo Piano. Progetto principalmente ipogeo, è un grande quadrato di 70 metri per 70 con un immenso solaio che si regge senza il sostegno di alcuna colonna.

Spostandoci più a sud, due progetti in Puglia: la Chiesa di pellegrinaggio di Padre Pio a San Giovanni Rotondo è volutamente non monumentale e accogliente a dispetto delle dimensioni, adattabile a seconda dell’afflusso dei pellegrini; lo Stadio San Nicola a Bari fu costruito per i Mondiali di calcio del 1990 con una capienza di 60.000. La solida struttura in cemento ha la forma che ricorda un grande fiore. 

Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA