Si sono concluse sabato le prime due settimane di riprese del film “Continuavano a chiamarlo Trùcolo”, diretto da Andrea Petrini e prodotto da Onda Film e Movi Production, in associazione con l’associazione Di scena in scena. Il film — che ha ricevuto il patrocinio dei Comuni di Cervia e Forlì — racconta la storia di Marco, un restauratore forlivese che vince un bando del Comune di Cervia per restaurare la celebre statua di Trùcolo, lo stagnino simbolo del folklore locale, legato alla tradizione popolare cervese.
“Con Continuavano a chiamarlo Trùcolo ho voluto unire due mondi lontani – spiega il regista Andrea Petrini – quello dolce e popolare del folklore romagnolo e quello ironico, a volte surreale, dell’Italia di oggi, fatta di colori, vizi e contraddizioni. È una commedia volutamente esagerata, piena di facce, suoni e situazioni spinte, per raccontare con leggerezza le nostre stranezze quotidiane.”
Il regista Andrea Petrini, forlivese classe 1992, è autore di progetti che uniscono tematiche sociali e identità territoriale. Dopo il film “Solamente tua”, dedicato al tema della violenza contro le donne, e il mockumentary “Tu lo conosci Testori?”, Petrini conferma la propria cifra stilistica fatta di realismo poetico e ironia, mantenendo sempre un forte legame con la Romagna e con le sue radici culturali.
Nei panni di Trùcolo c’è Giampiero Pizzol, attore, regista e autore teatrale con una carriera quarantennale alle spalle. Laureato in Filosofia Estetica, ha collaborato con grandi nomi della scena teatrale italiana, fondando la Compagnia Bella, punto di riferimento del teatro romagnolo. Pizzol è noto per il suo stile ironico e surreale, capace di coniugare comicità popolare e riflessione, qualità che lo rendono perfetto per incarnare l’umanità semplice e autentica del personaggio di Trùcolo.
Le riprese si sono svolte in diverse location di Cervia, grazie alla collaborazione di tante realtà locali. Nel piazzale dei Salinari è stata collocata, per esigenze di scena, una statua temporanea di Trùcolo, già diventata un punto di curiosità per cittadini e turisti. Con “Continuavano a chiamarlo Trùcolo”, Andrea Petrini e la sua squadra costruiscono una commedia popolare che celebra l’identità romagnola, mescolando memoria, ironia e sguardo contemporaneo.