Presentato nell’aula “Giacomini” dell’Orto Botanico dell’Università di Catania l’opera prima di Patrizia La Grua

“Immaginate un mondo in cui la natura rivendica il suo spazio, dove gli alberi comunicano tra di loro attraverso una rete invisibile di radici e i fenicotteri danzano al ritmo di un’antica melodia. Benvenuti nel mondo incantato di Patrizia La Grua”. Questo l’incipit della prefazione, a far da perfetta sintesi, del suo primo libro, La rivincita degli alberi e altri racconti, presentato nei giorni scorsi nell’aula “Giacomini” dell’Orto Botanico dell’Università di Catania.

A dare il benvenuto, infatti, Gian Pietro Giusso del Galdo, direttore dell’Orto Botanico, il quale nel ribadire quanto occasioni culturali in cui si affronta il tema della natura siano gradite, non ha esitato a sottolineare quella che è la ricchezza delle specie arboree in Sicilia, nonostante parte di quelle specie siano ormai scomparse. Non è un caso che il sottotitolo del libro si legga: “Sullo sfondo della Natura Siciliana”.

A prendere la parola, poi, Giuseppe Siracusa, responsabile della promozione, divulgazione e dei servizi educativi dell’Orto Botanico; un excursus tutto di immagini al proiettore, il suo, sugli alberi nell’arte, nella letteratura e nella musica: “gli alberi sono l’espressione senza tempo del pensiero umano”, la frase apparsa in alto sullo schermo.

Ma il pomeriggio, neanche a dirlo, è dell’autrice, Patrizia La Grua, insegnante con la passione per la musica; è cantautrice con lo pseudonimo di “Reliable ghost”.

A moderare l’incontro Gabriella Raciti, bibliotecaria dell’Orto Botanico: “l’università si apre alla comunità offendo la conoscenza, e la comunità ricambia portando l’esperienza”, ha esordito.

Un momento della presentazione del libro

Un momento della presentazione del libro

Di quattro racconti si compone il libro, quattro racconti che “faranno ridere, piangere e sognare”; quattro come le sue nipoti.

Uno dei racconti si intitola La nonna volante, racconto finalista del Premio Nabokov ed è autobiografico: “Io sono una ‘nonna volante’, dato che le mie nipoti vivono a Roma e Berlino; ma la ‘nonna volante’ era anche mia nonna Lucia” e parlando di lei sono riaffiorati i ricordi della campagna ragusana, la La Grua è originaria di Vittoria, e dell’odore di pane caldo e fichi.

Ad aprire il libro è però un altro racconto, La rivincita degli alberi, le cui protagoniste, Viola e Tilde, due sorelle amanti della natura scoprono che gli alberi comunicano tra loro attraverso le radici; ne consegue un’ulteriore scoperta: la sofferenza dei loro amati alberi.

“Basti pensare – ha aggiunto l’autrice – che una delle principali cause del disboscamento è la realizzazione degli allevamenti intensivi, col risultato assurdo che si danneggia l’ambiente per produrre inquinamento”.

Gli altri due racconti sono L’uomo che amava le aquile tratto da una storia vera, quella di Antonio, il protagonista, che ha dedicato la sua vita alla protezione degli uccelli; il racconto è stato insignito del premio “La biglia verde”.

A concludere, invece, La leggenda del gigante e del cenerino, racconto fiabesco sull’amicizia tra un gigante e un pappagallo.

L'autrice del libro insieme con i relatori

L’autrice del libro insieme con i relatori

“A invogliarmi nella scrittura – ha ammesso l’autrice – è stata Egle Doria, l’attrice che l’ha interpretata nel film Rai “La stoccata vincente”, dedicato alla vita del figlio, Paolo Pizzo, due volte campione del mondo di scherma e medaglia d’argento a squadre alle olimpiadi di Rio de Janeiro, e tratto dal libro omonimo scritto assieme al giornalista Maurizio Nicita.

La famiglia, dunque, è stata fondamentale e non c’è stupirsi: il marito, Piero, è il figlio della famosissima Liliana Pizzo (Caponnetto era il cognome da nubile) l’allenatrice che vinse lo scudetto con l’Alidea nel 1980; le cognate, sorelle del marito, Tiziana e Donatella, sulle orme della madre sono state campionesse di pallavolo.

In fondo, “lo sport è arte”, ha ammiccato, riferendosi alle gesta atletiche di Tiziana e Donatella, l’attore Filippo Brazzaventre prima di condurre il pubblico tra le pagine del libro; nel frattempo scorrevano le fotografie scattate dal marito dell’autrice, anch’egli amante della natura.

Un inciso è d’obbligo: nei racconti sono contenute le illustrazioni ad opera di Liliana Moreal.

Nel finale, a voler chiosare, l’intervento del figlio Paolo, che emozionato ha evidenziato come è in occasioni come questa che emerge “la voglia di rivincita dei siciliani e da siciliano la voglia di far capire al mondo che siamo bella gente”.