di
Aldo Grasso
Il nuovo programma di Real Time vede i tre conduttori sempre pronti a esagerare. I primi ad apparire come oggetti estranei sono loro
Sono stato a lungo indeciso se recensire «Turisti per case». Lo confesso, il motivo è che poi uno non sa cosa scrivere. Poi ha prevalso il «dovere»: bisogna dar conto in maniera critica di quello che va in onda, piaccia o non piaccia.
Come ricordava Achille Campanile, «in materia di cose divertenti alla tv, la più divertente è il concetto che hanno di “divertente”». Sto parlando di «Turisti per case», «un nuovo appuntamento di prima serata dedicato alla ricerca del miglior host che faccia sentire a casa i propri ospiti e renda la vacanza indimenticabile» (Real Time).
Ci sono molte cose «divertenti» di cui dare notizia. Intanto i tre conduttori — Ida Di Filippo, Gianluca Torre e Tommaso Zorzi — fanno uno sforzo non indifferente per uscire dall’anonimato, con gli esiti classici dell’umorismo involontario. Si dichiarano «professionisti del comfort», una di quelle professioni usuranti dove la fatica del sapere è stata superiore a quella del lavoro. Parlano una strana lingua, a metà fra il cattivo italiano e l’inglese da ente del turismo: host, beauty farm, pet-friendly, concept, holiday home, home tour…
Ci sono cose divertenti come la parodia. «Turisti per case» è la parodia, volontaria o meno di «4 Hotel» di Bruno Barbieri che, a sua volta, è la parodia di «4 ristoranti» di quella parodia di chef che è Alessandro Borghese.
Ci dev’essere stato un tempo in cui la parodia, il «canto deformato», annientava la propria «vittima»; adesso il ridicolo attacca tutto e non distrugge niente. La disseminazione degli stessi contenuti o temi su molte piattaforme non fa altro che amplificare questa corrente vorticosa che scalza dal suo appoggio ogni personaggio, ogni argomento, e lo trascina in un vortice dove la beffa si tramuta anche in celebrazione.
I tre parodisti si trovavano in visita promozionale in alcune dimore storiche di Bergamo e della Franciacorta e i primi ad apparire come oggetti estranei erano proprio loro, incapaci di trattenersi e sempre pronti ad esagerare secondo quanto prescrive il canone della parodia.
E magari anche questa è una parodia di una critica televisiva.
22 ottobre 2025
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