La canzone rifiutata nel 2023, la richiesta di esibirsi con Romina, le promesse non mantenute… «Sul Festival ho messo una croce. L’ho fatto a malincuore, con molta amarezza, ma non torno indietro. Basta!»
«Non sono io che ho cancellato Sanremo, è Sanremo che ha cancellato me». Alla vigilia d’una lunga tournée autunnale che lo porterà fino in Australia, Albano Carrisi, in un’intervista a Oggi, chiarisce per la prima volta i retroscena dei litigi con i direttori artistici e conduttori delle due ultime edizioni, prima Amadeus e poi Carlo Conti. Nel numero del settimanale domani in edicola, il cantante racconta d’aver presentato per l’edizione 2023 una canzone molto bella ma Amadeus gli propose di portarla l’anno successivo e di esibirsi sul palco dell’Ariston con Gianni Morandi e Massimo Ranieri.- FOTO ESCLUSIVE | VIDEO 1 | VIDEO 2
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«Quel trio era una mia vecchia idea e ho accettato», spiega Al Bano, «ho tenuto la mia canzone in caldo e l’anno dopo Amadeus m’ha fatto un discorso strano, m’ha detto che il trio era stato un successo pazzesco e se fossi tornato sul palco da solo avrei rovinato quel ricordo. Quindi era meglio se me ne stavo a casa. Per me è stata un’offesa, una presa in giro inaccettabile. Mi dici una cosa poi, cambi idea e mi fai passare tra i bocciati del Festival? Ma come ti permetti di trattarmi così?»
Un anno dopo con Carlo Conti un altro smacco: «Lui mi voleva con Romina. Ma non era possibile perché quel duo di fatto non esiste più. Mi chiede una canzone, vado nel suo ufficio, gliela faccio ascoltare e lui con tutto il suo staff si mostrano entusiasti, ripetono un passaggio e mi assicurano “vedrai questa frase finisce nei titoli di tutti i giornali”. Passano alcune settimane, annunciano i concorrenti e io non ci sono. A quel punto su Sanremo ho messo una croce. L’ho fatto a malincuore, con molta amarezza, ma non torno indietro. Basta!».
E se Conti lo chiamasse? Risponde il cantante: «Dopo lo scherzo di un anno fa la risposta è: no, grazie. Non mi interessa. Me ne f…, anzi, come dicono a Parigi, je m’en fout. È più elegante e in questa vicenda un po’ di eleganza non guasta».
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