«C’ero stato tante volte ma solo per pochi giorni, ora ho scoperto una città favolosa. Mi piace talmente tanto che sto quasi cercando casa qui». Torino colpisce ancora. Questa volta ad essere stregato dalla freccia della Mole è Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia. Il noto comico è infatti rimasto in città cinque settimane impegnato nelle riprese del film che lo vede protagonista, “Smart Working – Il lavoro agile”, per la regia di Svevo Moltrasio. L’attore parla durante una pausa delle riprese in un alloggio privato in via Gioberti, una delle diverse location utilizzate per girare. «Ho vissuto tanti anni a Milano. Ora vivo a Roma dove ho da poco comprato casa, ma mi piacerebbe prendermi un bilocale in questa città per venirci. C’è quell’Italia che non pensavo esistesse più, ma che a Torino c’è ancora. Abituato a Milano, inquinata dalle multinazionali, qui ho trovato le insegne antiche dei bar e le tradizioni. Ha un’anima bella».
Il regista
Un giudizio condiviso dal regista, Svevo Moltrasio. «La scelta di Torino è avvenuta perché per la sceneggiatura serviva una grande città. Mi sono trovato benissimo sia dal punto di vista professionale che personale. È una città a misura d’uomo. Anch’io la conoscevo poco e adesso dopo oltre un mese di riprese sarà dura andare via».
Il film
Il film, che vede tra gli altri interpreti Sara Lazzaro, Giulia Bolatti, Maurizio Nichetti e Alessandro Tiberi, è una commedia dal retrogusto amaro. Il protagonista, Giuliano, interpretato da Capatonda, dopo aver visto migliorare la sua vita grazie al lavoro da casa, rischia di dover tornare in ufficio a causa dello scarso rendimento degli altri colleghi. Questo proprio mentre con la moglie, Laura, aspettano il secondo figlio e cercano una casa più grande. Dovrà così trovare soluzioni per salvare tutto. Sullo sfondo, la città di Torino con le sue diverse location, tra cui via Borgo Dora, via Principe Amedeo, giardini Peyron e il quartiere Crocetta. « È il primo film che faccio da protagonista che non è diretto da me. L’ho accettato perché la sceneggiatura mi ha coinvolto e mi piaceva confrontarmi con un personaggio che non è un personaggio comico tipico che cerco di interpretare in maniera più pacata rispetto alle uscite dei miei film, senza fare macchiette, molto naturale. Una nuova prova da attore che mi piaceva fare. Una sfida» spiega l’attore.
Il protagonista
«Ho scelto Maccio perché il protagonista che porta avanti il film è un personaggio apatico. E mi serviva un attore che avesse nel dna la capacità di dargli una sfumatura comica. È un Capatonda più trattenuto. È un film che ha due anime, la commedia sofisticata e una più comica» aggiunge il regista anch’egli tra gli interpreti.
Il film, prodotto da Idea Cinema e Italian International Film in collaborazione con Rai Cinema, è realizzato con il contributo Fesr Piemonte 2021-2027 e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Uscirà nelle sale nel 2026.
Il grande schermo
Già, le sale. C’è tempo ancora per una riflessione sulla necessità di preservarle. «Il cinema non può vivere senza la sala sia economicamente che come linguaggio. Usciamo dal malinteso secondo cui morirà la sala ma il cinema continuerà sulle piattaforme. No, non continuerà. Se vogliamo il cinema dobbiamo salvare le sale e portare la gente in sala. E per farlo bisogna fare film» sottolinea Moltrasio. «Non ho il segreto per non far morire la sala- aggiunge Capatonda -. Spero che facendo film sempre nuovi, entusiasmanti, spingano gli spettatori ad andare il cinema».