di
Mario Sensini

Cedolare secca al 21% solo per chi non usa portali online

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, lo aveva promesso, «guai ai ministri che non spendono», ed è stato di parola. Tra le pieghe della Legge di Bilancio, oltre ad una riprogrammazione di fondi che slittano dal triennio ’26-’28 a quello successivo per 7 miliardi di euro, spuntano i tagli veri ai ministeri, pure pesanti e politicamente delicati. Per dire, Giorgetti si appresta a cancellare 1,1 miliardi di euro (di cui 754 milioni nel ‘26), al suo segretario di partito, nonché vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, oltre a fargli slittare 500 milioni di spesa al di là di fine legislatura.

Nascosti nella Sezione II della Legge i definanziamenti ai ministeri, per un totale di 1,7 miliardi nel ’26 (3,2 compresi i prossimi anni), insieme alla riprogrammazione dei fondi, rischiano di complicare il cammino della Legge di Bilancio il cui testo, bollinato dalla Ragioneria e presentato in Senato, lascia ancora diversi nodi aperti nella maggioranza.



















































Nell’articolato definitivo la norma sugli affitti brevi è cambiata, ma i problemi restano. La cedolare del 26%, invece del 21%, si applicherà solo alle locazioni concluse attraverso i portali online come Airbnb. Cioè, tutte: secondo la stessa relazione tecnica del governo il 90% delle abitazioni (516 mila nel ’24) viene affittato con questa modalità. Nel 2024 i proprietari hanno versato imposte per 956 milioni, ma dall’anno prossimo pagherebbero 102 milioni in più.

Fondi che andranno recuperati altrove, se il Parlamento modificherà la misura. La maggioranza dice no a nuove tasse, ma gli inasprimenti fiscali contenuti nell’articolato non sono pochi. Si va dall’aumento delle accise sul gasolio e la riduzione di quelle sulla benzina, che porta 552 milioni, al rincaro di quelle sui tabacchi, da 213 milioni del ’26 ai quasi 800 del ’28.

Tra le maggiori entrate spicca la modifica del regime agevolato dei dividendi, che esclude le partecipazioni societarie sotto il 10%, con un miliardo di euro di gettito, contestata da Forza Italia e da Fratelli d’Italia. Il giro di vite sull’evasione vale altrettanto. I tagli ai fondi per il cinema sono stati ridotti, ma restano, e per essere ridotti andranno compensati.

C’è poi il pacchetto banche, articolato, pesante e mal digerito dal sistema. Nel ‘26 il contributo aggiuntivo al bilancio sarà di 2,8 miliardi, ma nel ’27 si arriverà a forse più dei 4 miliardi indicati ieri da Giorgetti. La liberazione dei 6 miliardi di riserve accantonate con il «decreto extraprofitti» del ’23 con una tassa del 27,5% è opzionale, ma di fatto obbligata per evitare di pagare il 40% dal ’27, per cui l’anno prossimo si prevede l’incasso di 1,6 miliardi. Il rinvio delle deduzioni sulle perdite e le eccedenze Ace porta altri 1,2 miliardi nel ’26 e 2,1 nel ’27, quando è previsto il rinvio di vari crediti fiscali per altri 1,7 miliardi. Poi scatta il tetto al 96% della deducibilità degli interessi passivi, che nel ’27 vale altri 500 milioni. E a tutto si aggiunge l’Irap, già dal prossimo anno, con 1,3 miliardi di addizionali anche per le assicurazioni.

Uno dei nodi più spinosi rischia però di essere quello dei tagli ai ministeri. L’articolo 129 stabilisce lo slittamento di oltre 7 miliardi di euro di stanziamenti dal triennio ’26-’28 a quello successivo. Nei prossimi tre anni, dunque, escono dal portafoglio delle Infrastrutture 504 milioni, 369 da quello dell’Ambiente, 170 dall’Interno, 118 dalle Imprese, 70 dalla Cultura e dall’Agricoltura.

Saranno recuperati dopo, ma è già un duro colpo. La vera mazzata è la sforbiciata ai «residui attivi», le somme stanziate e non spese che di anno in anno vengono reiscritte nel bilancio dei ministeri. Non sarà facile ottenerli, ma il ministro Giorgetti per il ’26 ha messo in conto un taglio «definitivo» di 754 milioni, come detto, a Salvini, di 160 milioni a Crosetto, di 116 a Piantedosi, di 106 a Pichetto Fratin, di 98 a Nordio, di 33 a Giuli, per un totale di 1,7 miliardi di euro.


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22 ottobre 2025