di
Beatrice Branca
I fratelli Ramponi avevano contattato una decina di studi legali, poi il «cambio» di registro: le minacce e, infine, l’esplosione del casolare
«Ho avuto il mandato per una sola settimana nel 2021 o nel 2022. Era venuto da me Franco perché aveva ricevuto l’avviso dell’esecuzione di sfratto. Mi ha chiamato più volte e le richieste erano sempre impossibili da esaudire. Poi ha firmato una dichiarazione in cui mi revocava l’incarico». Gianpietro Giacinti è uno dei tanti avvocati che ha seguito le vicende giudiziarie dei fratelli Ramponi, Maria Luisa, Dino e Franco, indagati per strage, detenzione di esplosivo e resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver fatto saltare in aria il loro casolare a Castel d’Azzano in via San Martino, causando la morte dei tre carabinieri Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello. «Prima mi era stato chiesto di intraprendere un’azione legale per contestare le firme di un prestito – continua l’avvocato -. Poi c’erano altre richieste». Tra queste anche quelle di denunciare qualche giudice o sostituto procuratore. Poi i fratelli Ramponi si erano rivolti a un altro professionista, Matteo Maragnoli, nel 2023. «Li ho ricevuti un’unica volta in studio solo per una consulenza per i terreni pignorati e l’immobile che era finito all’asta – racconta – poi non li ho più sentiti».
Gli studi degli avvocati
Nella loro «battaglia contro le istituzioni» saranno almeno una decina gli studi degli avvocati della città a cui hanno bussato alla porta per questioni che riguardavano il mutuo contratto con la banca e che non avevano onorato, il conseguente pignoramento di terreni e del casale, oltre ad altri piccoli procedimenti penali archiviati o chiusi con sentenze con pena sospesa. A un certo punto, circa un anno fa, dopo le continue debacle giudiziarie, i Ramponi hanno cambiato registro e sono partite le minacce di «far saltare tutto in aria» ripetendo che se non potevano tenersi la casa sarebbero «andati all’inferno, pur di non cedere l’azienda agricola».
La prima volta è il 18 novembre 2024: di fronte all’ufficiale giudiziario che arriva per lo sfratto, rispondono saturando il casale di gas e barricandosi dentro con una tanica di benzina. L’allarme era poi rientrato, ma il 16 gennaio, quando un assistente sociale aveva provato ad avvicinare Maria Luisa con l’obiettivo era farli uscire di casa perché l’esecuzione dello sfratto richiesta dal tribunale civile doveva essere messa in atto il prima possibile, lei aveva chiamato il suo avvocato dicendo: «Se la pattuglia non va via faccio saltare in aria tutto, in casa ho delle bombole». Poi un operatore era tornato in via San Martino, riferendo a Maria Luisa che nessuno li avrebbe lasciati senza un tetto sulla testa. La Ramponi, con determinazione, aveva però risposto: «Né io né i miei fratelli prenderemo mai in considerazione altre abitazioni», aggiungendo che avevano già pianificato «un’eventuale esplosione del casale» in caso di esecuzione coatta del provvedimento di sfratto. Dopo quelle ulteriori minacce sono iniziate le perlustrazioni col drone e il 22 febbraio sono state notate per la prima volta tre bottiglie incendiarie.
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Le minacce al custode giudiziario
Per quattro mesi i Ramponi erano sembrati più tranquilli e il 16 giugno il Prefetto ha cercato di intervenire assieme al vicesindaco di Castel d’Azzano per incontrare i tre fratelli. Il 30 giugno il giudice civile ha ribadito che l’ordine di sfratto andava tassativamente eseguito e che l’immobile doveva essere liberato entro l’11 ottobre 2025. Il tempo iniziava a stringere e due settimane prima di quella scadenza il custode giudiziario Gianpietro Bonini è stato minacciato quando ha cercato di accedere nella loro abitazione. «Se salto per aria io Bonini è un uomo morto», aveva detto Maria Luisa dal balcone, mentre Dino aveva ribadito: «Se mia sorella muore vedi cosa ti succede». E il 14 ottobre le minacce dei tre fratelli si sono concretizzate e quel casolare trasformato, come dice la giudice Carola Musio nella sua ordinanza, in una «bomba di enormi proporzioni» è davvero esploso.
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22 ottobre 2025 ( modifica il 23 ottobre 2025 | 08:22)
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