Il tecnico piemontese a Bergamo è stato capace di valorizzare giovani centrali del calibro di Bastoni, Caldara, Okoli e Romero: il polacco può essere il suo nuovo “bambino”

Jan Ziolkowski, il nuovo che avanza. Il difensore polacco, arrivato nella Capitale lo scorso 29 agosto dopo una lunga telenovela con il Legia Varsavia che però non ha mai scalfito la sua volontà di vestire la maglia della Roma, ha impressionato tutti per la cattiveria e la determinazione con cui è entrato in campo contro l’Inter e si è candidato per partire dal 1′ contro il Viktoria Plzen. La retroguardia giallorossa, però, dovrebbe vedere il ritorno di Celik nel terzetto arretrato completato a quel punto da Mancini e Hermoso, considerando il riposo “annunciato” a Ndicka, relegando dunque il classe 2005 a un possibile ingresso a gara in corso contro i cechi. Non è comunque detto che Gasperini non possa stupire tutti e decidere di schierare Ziolkowski dal 1′, ma un’eventuale mancata titolarità questa sera all’Olimpiconon sarebbe una bocciatura bensì una della fasi del percorso di crescita stilato dal tecnico piemontese. Il tutto considerando anche che, quando Ndicka sarà impegnato in Coppa d’Africa (tra metà-fine dicembre e metà-fine gennaio), potrebbe essere proprio il polacco a prenderne il posto nella retroguardia romanista.

La prestazione in Roma-Inter e le parole di Gasp pre Plzen—  

No, non mi ha stupito perché lo vedo in allenamento. È un ragazzo di ottima prospettiva, già nazionale polacco, ha evidenziato negli allenamenti delle belle caratteristiche. Ha un’abitudine, che deve iniziare a togliere: è quella di entrare spesso in scivolata. E nel campionato italiano può essere penalizzante perché al primo contatto può essere un giallo. Questo è l’unico difetto che cercheremo di togliere, ma per il resto sono convinto che farà un’ottima strada. Per domani non ho ancora deciso”. Testo e musica di Gian Piero Gasperini che ieri, nella conferenza stampa pre Roma-Viktoria Plzen, ha risposto così a una domanda su Ziolkowski e a chi gli ha chiesto se fosse stupito della sua prestazione in campo contro l’Inter. Entrato al 55′ al posto di un confuso e stanco Ndicka, il polacco ha effettuato 2 contrasti (vincendone 1) brillando nelle chiusure difensive (2) e nei recuperi (3) senza subire alcun dribbling. Sono stati ben 8 i duelli a terra, addirittura 6 vinti, e 3 quelli aerei, ma solo 1 volta il classe 2005 è riuscito ad avere la meglio sul pari età Esposito. Una prestazione che ha convinto un po’ tutti per la sicurezza e l’aggressività (a tratti troppa) con cui il difensore giallorosso ha affrontato la squadra più prolifica della Serie A, ottenendo un buon rendimento anche nei passaggi effettuati (con una precisione pari al 78%, 21 su 27).

Da Bastoni a Scalvini, passando per Mancini: i difensori valorizzati da Gasp—  

L’intenzione di Gian Piero Gasperini è quella di accompagnare Ziolkowski nel suo percorso di crescita, limando i suoi difetti e facendo emergere sempre di più le sue qualità, come già avvenuto nei suoi anni all’Atalanta con altri giovani difensori. A partire da Gianluca Mancini, acquistato per 1,9 milioni dal Perugia nel gennaio 2017 e venduto due estati dopo alla Roma per 24 milioni. Nel primo anno l’attuale numero 23 giallorosso collezionò 11 presenze in campionato (685′ minuti), mentre il secondo furono ben 30 per un totale di 2.251′ che gli valsero poi il trasferimento nella Capitale. Un altro celebre esempio della valorizzazione gasperiniana è Alessandro Bastoni, cresciuti nelle giovanili della Dea e passato all’Inter per 31 milioni nell’estate 2017. Dopo averlo aggregato alla prima squadra Gasp lo fece esordire in Serie A nel gennaio 2017, due mesi dopo l’esordio assoluto in Coppa Italia. In totale furono “solo” 7 le presenze a Bergamo di uno dei difensori oggi più forti e completi d’Europa. Quel 22 gennaio 2017 contro la Sampdoria al fianco di Bastoni c’era anche Mattia Caldara: un altro “bambino” di Gasperini prodotto del settore giovanile bergamasco. Dopo l’esordio nell’ottobre 2016 e il primo gol con la maglia dell’Atalanta, la Juventus nel gennaio 2017 ne acquistò il cartellino per 15 milioni di euro lasciandolo in prestito alla Dea fino a giugno 2018 (in quell’estate poi andrà direttamente al Milan). Furono 65 le presenze di Caldara nei primi due anni con Gasp, 21 nel biennio 2019-21 caratterizzato da infortuni e problemi fisici come tutta la carriera del classe ’94. Altri difensori cresciuti all’ombra di Gasperini sono stati Caleb Okoli (17 presenze nell’annata 2022-23 e vari prestiti prima di passare al Leicester per 14 milioni nell’estate 2024), Roger Ibanez (arrivato a Bergamo nel gennaio 2019 dal Fluminense, dopo appena 2 presenze in 12 mesi è passato alla Roma per quasi 12 milioni), Cristian Romero (acquistato per 19 milioni dalla Juventus, dopo 42 presenze è stato rivenduto al Tottenham per 52), fino ad arrivare a Giorgio Scalvini. Il classe 2003 neroazzurro, fresco di un’altra lesione muscolare, negli anni con Gasp oltre a esordire in Serie A e Champions ha collezionato 107 presenze in 5 anni nonostante qualche infortunio che ne ha rallentato la crescita.