Centinaia di persone stanno sfilando per le vie di Bruzzano, quartiere a Nord di Milano, per Luciana Ronchi, la donna di 62 anni uccisa mercoledì dall’ex marito Luigi Morcaldi. In testa al corteo silenzioso lo striscione “Con Luciana nel cuore” della cooperativa Abitare. Appena dietro, in seconda fila, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Il corteo per le strade di Bruzzano
Il ritrovo è stato proprio in via Grassini, dove la vittima viveva da anni e dove il sessantaquattrenne alle 10 le ha teso un agguato, colpendola con 14 coltellate, prima di scappare in sella allo scooter. Una fuga interrotta 8 ore più tardi, quando gli agenti della polizia locale lo hanno rintracciato e bloccato al Parco Nord. Luciana era ancora viva, è morta in serata all’ospedale di Niguarda.
Un femminicidio che ha sconvolto il quartiere, sceso in piazza stasera, per una camminata che si propone di “fermare ogni forma di violenza maschile contro le donne”.
Sala: “Grazie per essere qui così tanti”
“Grazie per essere qui così tanti. Camminando avevo in me due sentimenti contrapposti: da un lato vedere così tante persone dà stimolo pure in momenti così tragici, dall’altro lato è come se sentissi un po’ la sensazione strisciante che è così e non cambierà. Ma questo non deve essere: proprio perché siamo tanti non dobbiamo arrenderci e dobbiamo andare avanti”, ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala al termine della camminata.
“Tranne rarissimi casi – ha proseguito – questi femminicidi hanno segnali, questo è un punto di partenza. La prima questione da affrontare è che bisogna trovare una formula diversa perché certe situazioni vadano dichiarate e denunciate ed è evidente che la donna che è oggetto di pressioni fa fatica. Per questo c’è bisogno che tutti noi facciamo la nostra parte. E chi raccoglie la denuncia deve avere preparazione, sensibilità, capacità di ascolto e di comprensione. Non deve mai dire ‘vedrai che passerà’. Non è un lavoro facile perché non siamo culturalmente abituati che una donna dica ‘mio marito mi minaccia’, ma dobbiamo fare passi avanti”.
Alcune donne interrompono il sindaco
Alcune donne hanno interrotto il discorso del sindaco, gridando in piazza la loro esperienza e denunciando la mancanza di sicurezza per le vittime: “Il braccialetto elettronico va applicato e deve funzionare. Se uno con il braccialetto elettronico fa la posta alla ex moglie per dieci volte, lo si vede. Una formula diversa va trovata. Se non si fanno questi passi in avanti saremo sempre qua”.
Lo contestano ancora, lui invita la signora al microfono. E riprende: “A volte chi è minacciato fa fatica a dirlo ma ci devono essere persone intorno che lo devono fare. Quello che stiamo vedendo è questo, per cui la nostra comunità deve prendersi anche questo gravoso impegno. In altre realtà ci sono anche denunce anonime e possono funzionare”.
“Non dobbiamo aver paura di sbagliare, perché una morte in meno è di un’importanza enorme. Non abbiate paura di fare una segnalazione. C’è una legge che è ancora alla Camera che estende queste possibilità. Nel mio piccolo cercherà di dare il mio contributo perché questa legge vada avanti. Bisogna lavorare sulle scuole, bisogna che il Comune di Milano trovi le modalità. Bisogna lavorare su chi sta sedimentando sentimenti”.