La richiesta del sostituto procuratore Maria D’Arpa è stata accolta: Erik Zorzi, il 43enne accusato di aver ucciso l’ex moglie 39enne Nicoleta Rotaru inscenando poi un finto suicidio da parte della donna (con cui continuava a vivere ad Abano Terme insieme alle due figlie di 10 e 15 anni) è stato condannato in primo grado all’ergastolo oggi, giovedì 23 ottobre, per omicidio.

Una storia che ha dell’incredibile, se si pensa che Erik Zorzi era stato arrestato solo il 20 marzo del 2024 quando invece la vicenda risale alle prime luci dell’alba del 2 agosto 2023, quando la donna, dopo la chiamata di Erik Zorzi al Suem 118, venne trovata rannicchiata nella doccia con una cintura marrone chiusa intorno al collo ma non agganciata da nessuna parte. L’ipotesi dell’accusa – ora avvalorata dalla condanna – è che l’uomo l’avesse precedentemente utilizzata per strangolare l’ex moglie per poi simulare il suicidio.

La giudice Domenica Gambardella ha inoltre deciso di trasmettere gli atti del processo alla Procura Generale di Venezia per valutare le condotte tenute all’epoca dei fatti dai carabinieri di Abano Terme e Montegrotto Terme.