Finalmente è ufficiale: la nuova Filante SLR di Wilier Triestina è cosa pubblica e nota, dopo essere stata probabilmente (e volutamente) la bici più “spolilerata” del ciclismo stradistico dei nostri tempi.

Sicuramente la sezione marketing della Casa veneta ha infatti lavorato parecchio (e bene) per creare curiosità ed aspettative dietro un modello che è indubbiamente “ammiraglia” della scuderia “Wilier”, la bici più apprezzata dai corridori equipaggiati dal marchio di Rossano Veneto.

Così infatti è stato per la Filante SLR della prima ora, quella lanciata nel 2020 (noi la provammo qui) e subito eletta a bici preferita dai professionisti equipaggiati “Wilier”, loro che avevano anche altri modelli su cui potenzialmente optare.

Cinque anni dopo il lancio della prima Filante, eccoci dunque a parlare della Filante SLR ID2: la sigla, “ID2”, sta appunto ad indicare la continuità nello spirito e nel carattere di questa top-bike che arriva alla seconda generazione.

È in pratica la stessa nomenclatura adottata per Rave, la gravel bike di Wilier, anche questa aggiornata di recente con la versione Rave SLR ID2.

Esattamente come su quella, anche sulla nuova Filante la conferma del nome e l’aggiunta della sigla ID2 è primo indizio che ci ricorda un’evoluzione nella continuità, l’assenza di punti di rottura netti nell’architettura tecnica e soprattutto nell’“indole” del mezzo.

Manifesto di velocità e innovazione

Sulla nuova Filante SLR ID2 gli aggiornamenti sono tanti, disseminati sui vari comparti e su tante parti del telaio: le migliori sono principalmente imperniate attorno al fattore aerodinamico, accentuando in questo senso il pedigree originario di questo mezzo, ossia di bicicletta da competizione adatta per il tipo di corse e per il tipo di corridore moderno, bicicletta polivalente di livello sicuramente World Tour, che deve saper performare in ogni contesto e in ogni situazione.

«Ma attenzione – ci tiene a ricordare il Presidente del Gruppo Wilier Andrea Gastaldello in occasione del lancio alla stampa di questo modello -, Filante SLR ID2 vuole comunque essere bici per tutti, anche per il ciclista amatoriale evoluto che vuole dotarsi di una bici esclusiva, di livello superiore e prestazioni da World Tour. La nuova Filante SLR ID2 vuole essere il manifesto della nostra voglia di innovare. È qualcosa che va avanti, un ulteriore passo nella corsa all’innovazione in cui Wilier è impegnata da tanti anni».

Precisa a riguardo Enrico Gastaldello, CEO e responsabile commerciale Wilier Triestina: «Il mercato ci ha già dato grandi soddisfazioni con la nuova Rave SLR ID2. Mi aspetto la stessa risposta anche da questa, anzi anche di più. Non per caso nell’ultimo anno la nostra strategia è stata posticipare gli investimenti sul mondo “elettrico” e continuare a profondere la maggior parte dei nostri sforzi sul segmento delle sportive come questa, che sono la nostra storia e la nostra anima».

Cosa è cambiato

Wilier Triestina stava lavorando allo sviluppo della nuova Filante SLR ID2 da un paio d’anni. Indicazioni importanti, nella lunga fase di sviluppo, sono arrivate dalla Groupama FDJ, team World Tour con Wilier dal 2024. La partnership con la squadra transalpina va ben oltre la semplice sponsorizzazione tecnica: la squadra ha infatti un Performance Center che non lascia il minimo dettaglio al caso, prima di tutto quello tecnico e meccanico: «Dopo la Supersonica SLR del 2024 questa è la seconda bici che Wilier lancia grazie alla nostra collaborazione»: spiega Thierry Cornec, general manager della squadra. Non è un caso che alcuni aspetti del nuovo modello siano ispirati proprio all’architettura tecnica di quel “bolide” da cronometro, ovviamente declinati secondo le esigenze che una bici da corsa da strada deve avere rispetto ad una per le gare contro il tempo.

«Gli input forniti dal team hanno riguardato gli aspetti geometrici, come il bike-fitting e tutti i risvolti di adattamento antropometrico, quelli tecnici della tolleranza coperture e quelli relativi agli aspetti dell’aerodinamica nel rapporto con la rigidità e la leggerezza del telaio»: precisa Jeremy Roy, technical manager della squadra, anche lui presente alla bella presentazione stampa che Wilier ha allestito nelle Cantine Mionetto a Valdobbiadene (TV).

Abbattuto il drag

Il risultato è una bici che ha ridotto il drag (che in sintesi è la forza che si oppone all’avanzamento di un corpo nell’aria) del 13,6%. Il risparmio di drag passa invece al 4,5% se si considera l’insieme “bici+corridore”.



Numeri del genere sono il frutto di lunghe sessioni di test svolte nella galleria del vento di Silverstone, dove Wilier si serve da anni. Come oggi accade anche per altri costruttori del mondo “bici”, i test sono  stati solo lo step finale di un processo di sviluppo partito da simulazioni al CFD, che hanno definito la forma migliore di ogni singola parte del telaio da realizzare, migliore sotto il punto di vista morfologico/aerodinamico, delle qualità meccaniche e del rapporto tra queste e il peso finale potenzialmente ottenibile.

A proposito di peso

Filante SLR Filante SLR ID2 Delta Peso telaio (verniciato nero, taglia M) 860 g (*/- 5%) 860 g (*/- 5%) – Rigidità movimento 187 Nm 201 Nm +7,49% Coefficiente aerodinamico con vento frontale a 50 Km/h (solo bici) 0,1016 m2 0,0883 m2 -13,1% Coefficiente aerodinamico con vento frontale a 50 Km/h (bici + corridore) 0,3465 m2 0,3284 m2 -5,22% Coefficiente aerodinamico con vento con angolo di 15° a 50 Km/h (bici + corridore) 0,3753 m2 0,3564 m2 -5,04% Watt a 40 Km/h 287,95 283,8 -4,91% Tempo su 70 Km a 290 watt 1:45:00 1:43:00 -1’45”

Come prova la tabella sopra, oltre all’aerodinamica sono migliorati anche i parametri di rigidità nel confronto con il vecchio telaio.

Passando invece al peso, non ci sono differenze sostanziali tra il vecchio frame-set Filante SLR e questo nuovo, più che altro perché il mix di tipologie di carbonio usato (principalmente T800, T1100 e M46JB) e la laminazione utilizzata sono molto simili a quelle di vecchia generazione. Ma con questo non si può assolutamente dire che la nuova filante SLR sia cambiata poco rispetto alla prima generazione. Tutt’altro.

Confermato il family feeling estetico

Aggiungiamo che a livello estetico, di look, di impostazione dei volumi e di rapporto tra i due “triangoli” la FilanteSLR ID2 mantiene un look molto simile a quello della prima generazione.

Questo sia perché quella impostazione si è rivelata estremamente funzionale e adeguata, ma anche perché ha incontrato il gusto estetico di tanti utenti.

Soluzioni tecniche che guardano al futuro

Come dicevamo sopra il frame-set ha in sé tanti aggiornamenti, alcuni più, alcuni meno evidenti.

Tra i secondi, a nostro avviso, ci sono due elementi apparentemente secondari, ma che in realtà denotano chiaramente quanto Wilier sia proiettata in un futuro assai probabile dal punto di vista delle architetture tecniche del mondo “road race”: Filante SLR ID2 è ad esempio telaio predisposto per il montaggio del forcellino posteriore UDH. «È la direzione che sta prendendo anche il mondo road race – ci spiega l’ingegnere di Wilier Marco genovese, -anche se l’impiego di questa soluzione comporta un aggravio di circa 30 grammi rispetto al forcellino tradizionale, questo rende compatibile il telaio per configurazioni di montaggio più moderne e per rapporti di tipo diverso».

L’Ingegner Marco Genovese, Cheaf Designer Wilier, intento nelle lunghe prove nella galleria di Silverstone

Anche “1X”? Perché no, perché anche se il monocorona fa principalmente pensare al gravel, ma a breve potrebbe estendersi più concretamente di quel che accade oggi al mondo del ciclismo su strada, staremo a vedere…

Tutti gli allestimenti di serie sono “2X”. Ma, grazie al supporto deragliatore removibile si può fare la conversione “1X”, che accglie ingranaggi fino a 56 denti.

A proposito di configurazioni 1X: per convertire la bici in questo senso basta rimuovere il supporto deragliatore che è semplicemente avvitato sul telaio. È poi prevista una cover specifica che renderà il tutto esteticamente gradevole e “pulito”.

Un AeroKit per dissetarsi



Ma passiamo alle migliorie più evidenti e macroscopiche: la prima è quella che ruota attorno al sistema di portaborraccia: ecco allora il nuovo sistema AeroKit, sviluppato assieme ad Elite. Propone un tubo diagonale e un tubo verticale preformati in modo da accogliere portaborraccia estremamente aerodinamici, a loro volta destinati ad ospitare borracce che minimizzano le resistenze all’aria.

L’AeroKit è compatibile anche con borracce rotonde tradizionali: da 550 ml sul tubo
obliquo, fino a 750ml sul tubo verticale

L’AeroKit funziona come un vero e proprio “alettone” che mantiene l’aria più stabile e meno perturbata attorno al telaio. Rispetto ai sistemi tradizionali abbatte la resistenza aerodinamica si di oltre due terzi.

Come cambia il coefficiente aerodinamico se si considera la vecchia Filante (blu), la nuova con borracce tradizionali (verde) e la nuova con AeroKit (arancione)
Forcella rivisitata

Passando alla forcella, la forma degli steli opta per un profilo NACA “aggiornato” rispetto a quelli della vecchia generazione: per ottimizzare i flussi d’aria gli steli hanno un profilo esterno NACA e un profilo interno piatto.

Ancora, il fodero sinistro integra un’aletta aerodinamica che lambisce il disco e avvolge la pinza freno: è una carenatura parziale già sperimentata con successo su Supersonica SLR. Sempre per ridurre le turbolenze e ottimizzare la gradevolezza estetica il serraggio del perno passante è stato completamente inglobato nel fodero destro, che ora appare “cieco”, senza foro.

Infine, a livello strutturale il cono della testa è più voluminoso rispetto alla vecchia Filante, a garanzia di maggiore rigidità torsionale e resistenza agli stress meccanici.

Reggisella più “magro”

Il nuovo reggisella ha un profilo più sottile e affilato: ottimizza la penetrazione aerodinamica senza compromettere rigidità e garantendo un buon assorbimento delle vibrazioni sul piano verticale. È disponibile di serie con un offset pari a 0 o, su richiesta, con 15 mm di arretramento. È fissato nel tubo verticale con un sistema di serraggio a scomparsa integrato, che distribuisce la tensione di serraggio sul fusto del tubo in modo meno circoscritto ed accentuato rispetto a quel che accadeva prima.

Up-grade “Shimano oriented”
La batteria racchiusa in una custodia in resina fissata con due viti può essere controllata o sostituita velocemente, senza rimuovere il reggisella e modificare l’altezza sella

Molto funzionale e pratico per chi opta per i due gli allestimenti Shimano Di2 (Dura-Ace e Ultegra) il telaio prevede un alloggiamento della batteria del “reparto” non più all’interno del fusto del reggisella, ma integrato all’interno di un vano apposito inseribile dalla base della scatola movimento.

È una soluzione che ha non solo il vantaggio pratico di una maggiore accessibilità e controllabilità della batteria, ma consente anche di abbassare il baricentro del peso, per ottenere una bici più stabile e maneggevole ad alte velocità.

Inoltre, sempre nella zona prossima alla scatola movimento, il fodero destro presenta esternamente un leggero recesso circolare pensato specificamente per alloggiare il magnete dei powermeter Shimano e coprirlo poi con una cover adesiva per rendere il tutto esteticamente gradevole; e ancora una volta aerodinamico.

Continuità estetica ed evoluzione tecnica sul carro

I foderi posteriori obliqui della Filante SLR ID2 sono sempre ampi e distanziati come prima, ma ora i due elementi hanno una maggiore inclinazione verso l’interno (2.5°), per ottenere migliori effetti aerodinamiche nell’interazione con la rotazione della ruota.

Il carro, inoltre, è stato leggermente allungato per integrare al meglio i nuovi gruppi trasmissione con forcellino UDH e aumentare la tire-clearance fino a 34 mm.

Il manubrio F-Bar ID2

Struttura e laminazione (in carbonio) uguale a quella dei cockpit della ricca famiglia di integrati di Wilier Triestina, ma caratteristiche geometriche e morfologiche tutte aggiornate: ecco il nuovo manubrio integrato F-Bar ID2: esattamente come il telaio, anche questo è stato sviluppato intorno alle esigenze del ciclista moderno, soprattutto grazie ai feeback (e al lavoro congiunto) degli ingegneri Wilier con gli atleti “Groupama”.

Per la prima volta su un prodotto Wilier, l’hardware di fissaggio del manubrio è tutto nascosto, a vantaggio di estetica, protezione da sporco e sudore

Prima di tutto la zona in cui il tubo sterzo si interfaccia all’integrato consente una posizione più bassa e “rastremata” che in passato.

A livello morfologico, invece, troviamo un flare ortogonale di 3 cm tra presa bassa e presa alta Quest’ultima, a differenza di altri manubri a larghezza differenziata, garantisce la stessa ergonomia dei comandi che si andranno a montare, garantendo una posizione naturale, confortevole e raccolta, per migliorare ulteriormente l’aerodinamica.

F bar è disponibile nelle tre larghezze di curva (rilevate in alto/in basso) 35/38, 37/40 e 39/42cm e nelle tre lunghezze di attacco 100, 110 e 120 mm.

Dida: F Bar ID2 è compatibile con i manubri V-Bar, Z-Bar e F-Bar ID1.

Geometria e fitting

Sei taglie di telaio in tutto, sette combinazioni di spessori distanziali tra sterzo e manubrio, tre misure di attacco, tre larghezze per la curva e infine due versioni di reggisella: se trasliamo questi numeri nello spettro Accufit il risultato sono 420 configurazioni ottenibili di fitting, tutte queste diverse l’una dall’altra, con uno scarto minimo di due millimetri: ecco in sintesi Filante SLR ID2 dal punto di vista geometrico.

No, le quote angolari di avantreno e retrotreno non sono praticamente cambiate rispetto al passato, ma si sono arricchite le combinazioni possibili. Questo (anche) grazie a un aggiornamento delle quote dimensionali, delle misure piccole (XXS, XS, e S) e grandi ( L, XL, XXL), rispettivamente con reach leggermente più compatto e più lungo, più che altro per soddisfare esigenze antropometriche di individui di statura piccola e grande.

Ed è sempre per aumentare le combinazioni utili di bike-fitting che l’integrato F Bar mantiene per tutte le sette misure disponibili gli stessi valori di reach e drop (in passato invece erano proporzionali alla taglia).

È in pratica una configurazione che consente di ottenere una posizione in sella su misura, come del resto ci ricorda il fatto che il cliente, in fase di ordine, può decidere di personalizzare misura di cockpit, arretramento del reggisella e anche la misura delle pedivelle.

In ogni caso, ad ogni misura di telaio corrisponde una misura di manubrio, con i seguenti sviluppi in lunghezza di attacco e larghezza della curva (rilevata nel parte alta/parte bassa):

Tutte le taglie, inoltre, sono proposte con reggisela con offset pari a 0, con la possibilità di optare per il “-15mm” semplicemente facendo richiesta in fase di ordine.

Photogallery: la bici ha esordito in corsa, al “Lombardia”, con finitura speciale, usata da Gregoire

 

Colori che raccontano la velocità

Negli intenti di “Wilier” le cinque finiture disponibili per la Filante SLR ID2 non sono semplici colorazioni, piuttosto tonalità “capaci di trasformare la luce in materia e la materia in sensazioni”.

Lasciamo comunque alle personali sensibilità il giudizio estetico sulle cinque livree che si chiamano Pure White, Solar Bronze, Aurora Blue, Lunar Grey e Eclipse Black; quel che è certo è che dal vivo questi colori sono estremamente più d’effetto che a vederli nelle foto qui sopra e, a detta di chi scrive, trasmettono effettivamente un’idea di velocità.

Impressioni d’uso, allestimenti e prezzi
Scenario del nostro short-test un giro di 80 chilometri nella provincia di Treviso

Le nostre prime impressioni d’uso? Vi rimandiamo al video per saperne di più, dopo una short ride tra le colline del prosecco in sella a una Filante SLR ID2 in taglia media, montata con lo Shimano Dura-Ace con powermeter e con ruote Miche Kleos 50 RD.

La bici che abbiamo testato: una M montata Dura-Ace con powermeter

Manubrio F Bar da 100×420 mm

Qui vi informiamo invece dei singoli allestimenti e dei relativi prezzi, ricordando che il cliente ha massima facoltà di scegliere colore e allestimento e come dicevamo sopra di personalizzare parecchio gli aspetti dimensionali riferiti alla componentistica o anche di scegliere ruote Miche Kleos con profilo del cerchio diverso dal “50” proposto di serie per tutti i montaggi.

Del resto, è questa una prerogativa che ci si aspetta da un prodotto di questo lignaggio.

Questi dunque allestimenti e prezzi:

  • Campagnolo Super Record WRL 2×13, ruote Miche Kleos RD 50            13.100 euro
  • Sram Red AXS 2×12 con Powermeter, ruote Miche Kleos 50 RD             12.900 euro
  • Shimano Dura-ace 2×12 con powermeter, ruote Miche Kleos 50 RD      12.700 euro
  • Shimano Dura-ace 2×12, ruote Miche Kleos 50 RD                                   11.900 euro
  • Shimano Dura-ace 2×12, ruote Miche Kleos 50 (no cuscinetti ceramici) 10.900 euro
  • Shimano Ultegra 2×12, ruote Miche Kleos 50                                               9.700 euro
  • Sram Force AXS 2×12 con Powermeter, ruote Miche Kleos 50                  10.300 euro
  • Sram Force AXS 2×12, ruote Miche Kleos 50                                                 9.900 euro
  • Frame kit (telaio, forcella, reggisella, manubrio integrato, AeroKit, staffa

ciclocomputer): 5.800 euro

Ulteriori informazioni: Wilier Triestina