Dopo l’incontro con i sindacati di lunedì a Mirafiori, l’ad di Stellantis, Antonio Filosa, torna a Torino per due appuntamenti mattutini con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Incontri separati, in Comune e Regione, per inquadrare il futuro di Mirafiori ma anche per ribadire l’importanza di un cambio di passo nelle normative europee, visto il ruolo di Cirio come capo delegazione dell’Italia al Comitato europeo delle regioni.
Dopo l’incontro con i sindacati
Appuntamenti che arrivano a pochi giorni dall’annuncio di 400 assunzioni da parte di Stellantis nel polo di Torino e conclude una settimana che l’ad ha impiegato in Italia per approfondire la conoscenza degli stabilimenti nel nostro Paese. «L’incontro di questa mattina ha confermato che il rapporto di dialogo che abbiamo instaurato con il governo nazionale e con Stellantis inizia a produrre frutti concreti per il Piemonte: dopo aver ottenuto l’Hub dei riciclo e la nuova linea dei cambi, che hanno restituito un’indentità industriale a Mirafiori, l’avvio il 25 novembre della produzione del secondo modello, che abbiamo fortemente voluto e che rappresenta un passaggio decisivo per la piena ripresa di Mirafiori, e le 400 nuove assunzioni sono la risposta che attendevamo e per cui abbiamo lavorato in questi mesi» sottolinea Cirio, che ha partecipato alla riunione accompagnato dalla vicepresidente con delega al Lavoro, Elena Chiorino, e dall’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano.
In Regione
«Nell’incontro abbiamo rimarcato la necessità di un’azione di tutela forte di tutta la filiera dei fornitori piemontesi, sia per le auto prodotte in Piemonte sia per quelle che si realizzano negli altri stabilimenti nazionali, del settore privato e commerciale. Abbiamo ribadito il valore e la centralità della nostra filiera del design, dell’ingegneria e della ricerca tecnologica che restano il cuore del gruppo», aggiunge il presidente del Piemonte. Per quanto concerne il rapporto con l’Europa, la Regione ha comunicato all’azienda la propria «convinta disponibilità a continuare, insieme al governo italiano, nella sua azione di netta contrarietà a qualsiasi approccio ideologico per lasciare il posto a un intelligente pragmantismo che ci permetta di superare la scadenza del 2035, con un atteggiamento segnato dal buon senso e aprendo ad una neutralità tecnologica che guardi a tutte le forme di energia alternativa – e non solo all’elettrico – e a una sostenibilità che sia insieme ambientale, sociale ed economica».
I costi energetici
Inoltre l’occasione è stata utile per aggiornare i contenuti del deal sottoscritto nell’autunno del 2022 con l’ex ad, Carlos Tavares, in particolare per quanto concerne i costi energetici, attraverso le fonti regionali legate all’idroelettrico. E’ stata inoltre confermata la centralità di Torino e del Piemonte, anche grazie al quartiere generale e alla presenza stabile del nuovo responsabile Europa Emanuele Cappellano.
l’ad di stellantis
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In Comune

L’ad di Stellantis con il sindaco
«Questo incontro ha gettato le basi per un dialogo costruttivo del gruppo Stellantis con le istituzioni locali» aggiunge Lo Russo, che ha partecipato insieme alla vicesindaca con delega al Lavoro, Michela Favaro. “Al nuovo amministratore delegato Antonio Filosa – spiega – abbiamo evidenziato l’attenzione che la Città rivolge alla tutela dell’occupazione sul territorio e alla valorizzazione dell’industria torinese e degli altri asset produttivi presenti in città. L’annuncio di nuove assunzioni a Mirafiori per la produzione della 500 ibrida – evidenzia – è sicuramente un primo segnale positivo ma, nel solco degli impegni già assunti per Torino, auspichiamo che questo possa inserirsi in una nuova strategia industriale di Stellantis, chiara, ambiziosa e rispettosa delle professionalità e delle eccellenze che il nostro territorio ha da offrire».
Il legame con Torino
Il sindaco ha inoltre ribadito l’importanza di garantire «volumi produttivi adeguati e stabili, legati anche all’introduzione di nuovi modelli, che rafforzino la presenza industriale di Stellantis a Torino, consolidando l’occupazione e sostenendo una prospettiva di crescita duratura per il nostro sistema produttivo. È altrettanto essenziale assicurare garanzie per la filiera e l’indotto, che rappresentano un elemento fondamentale dell’economia locale e del tessuto industriale torinese». Un appuntamento che – sottolinea il sindaco – è stato «importante anche perché segna l’avvio di un nuovo metodo di lavoro e di dialogo, in discontinuità rispetto al passato: un segnale positivo che rappresenta un buon inizio di questa nuova fase, anche dal punto di vista del metodo».
L’incontro
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Le traiettorie industriali
Lo Russo auspica che il governo avvii «una nuova stagione caratterizzata dalla massima chiarezza sulle traiettorie industriali e sugli investimenti pubblici necessari a sostenere la manifattura e l’industria torinese, in particolare quella legata all’automotive, andando oltre la sola leva degli incentivi all’acquisto delle auto. Serve a nostro avviso un’operazione forte di sostegno alla manifattura e all’industria torinese, capace di rafforzare anche la competitività del Paese a partire dal sostegno alla formazione, all’innovazione tecnologica delle imprese e ai costi dell’energia. E per farlo servono risorse pubbliche adeguate». E conclude: «Nel nuovo quadro globale, in Europa, bisogna giocare in maniera unitaria con pragmatismo e lungimiranza strategica una partita che sappia coniugare l’esigenza di mantenere e potenziare la competitività dell’industria automobilistica anche a salvaguardia dei livelli occupazionali senza tuttavia demolire completamente le politiche di transizione ecologica su cui si è avviata in questi anni una fase di profonda trasformazione e sono stati fatti ingenti investimenti pubblici e privati. Se necessario correggere la rotta ma senza invertire la direzione. Servono certezze normative e finanziarie per poter programmare gli investimenti. E serve forte unità nelle istituzioni europee. Questa infatti è una sfida talmente complessa che solo come Europa unita possiamo giocare e vincere rispetto alle altre economie globali».