Il padiglione di Gardella, con la migrazione della Fiera a Rho, era rimasto nel comprensorio del centro per esposizione e congressi Mi.Co, ma già nasceva come parte di un ripensamento di Fiera, che negli anni ’50 voleva darsi un’immagine più solida e urbana, da offrire a nuovi e più grandi mercati. La struttura era metallica, ma la facciata su strada era un perfetto esempio di architettura à la Gardella, e combinava la modernità di una vetrata continua a doppia altezza con la raffinatezza di un basamento fatto di pietra vicentina e di un tratto identitario milanese come il clinker rosso scuro, affidandosi invece al rosso vivo per tutta la partitura di dettagli metallici che incorniciavano le aperture. Parte del censimento dei Beni Culturali della Lombardia, l’edificio non aveva però l’età necessaria di 70 anni per essere vincolato, fatto che ha posto un ostacolo in meno alla sua demolizione.