L’ex attaccante brasiliano: “Con l’Inter per svoltare. De Bruyne si adatterà come ha fatto McTominay”

Mauricio Cannone

25 ottobre – 07:39 – RIO DE JANEIRO (BRASILE)

Rieccolo, Antonio Oliveira Filho, per tutto il mondo semplicemente Careca. Si potrebbe tradurre “testa pelata”, nel gergo usato qui in Brasile, ma l’ex centravanti della Seleçao e del Napoli non è calvo neanche adesso che ha 65 anni. Da bambino, si divertiva a guardare in tv un famoso pagliaccio chiamato “Carequinha”, da lì il nome che ha fatto sognare generazioni di napoletani. È un popolo che lo ha amato e di cui parla sempre col cuore in mano.

Careca, lei fece parte di un Napoli campione: cosa si può aspettare da questo alla vigilia di una partita scudetto?

“Giocare con il tricolore sul petto, soprattutto in Italia, non è facile, anche noi dopo il successo del 1990 non siamo riusciti a ripeterci e abbiamo vissuto una stagione molto complicata. Attraversare un momento di difficoltà come questo è normale, penso che il Napoli lo avesse messo in conto all’inizio, ma non saranno due sconfitte consecutive a far cambiare gli obiettivi alla squadra: è ancora in posizione di altissima classifica, rivincere lo scudetto si può. Non bisogna deprimersi per niente, neanche in Europa…”.

Ma la caduta rovinosa in Olanda ha po’ cambiato la percezione di tutti sulla squadra?

“No, l’obiettivo del Napoli in stagione deve essere anche la Champions. La squadra non è quella vista contro il Psv…”.

Ma non ha neanche i campioni della sua epoca.

“Ogni epoca ha i suoi, di campioni. Noi abbiamo vinto in Europa, la Coppa Uefa allora era una competizione difficile quasi cme questa Champions, e avevamo giocatori incredibili: non parlo solo di Diego, sarebbe troppo facile. Ma questo Napoli è un progetto interessante: non si può giudicare sul breve periodo, ma guardare da lontano, altrimenti la squadra non avrebbe vinto due scudetti in tre anni. Pensateci, è eccezionale. Questa è l’era di Aurelio De Laurentiis, sarà ricordato come il presidente che ha fatto grande di nuovo il Napoli. I tifosi si meritano di sognare come in questo periodo, hanno la squadra per farlo, e niente fa sognare come le coppe europee”.

Napoli's Italian coach Antonio Conte (R) congratulates Napoli's Belgian midfielder #11 Kevin De Bruyne as he leaves the pitch during the UEFA Champions League, league phase football match between PSV Eindhoven and Napoli at the Philips Stadium, in Eindhoven, on October 21, 2025. (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP)

Chi le piace in particolar modo del Napoli di oggi?

“De Bruyne è appena arrivato e sta cercando di integrarsi al meglio: se ci mettiamo a criticare uno come il belga, allora è finita. Parliamo di una star, di un vincente: il suo posto in campo lo troverà sempre. L’uomo decisivo resta McTominay, che mi colpisce per le doti fisiche e per le capacità di inserimento: è un centrocampista tanto alto quanto rapido, imprevedibile in area. Spesso l’anno scorso era lui il vero attaccante. Se McTominay è pienamente integrato nel sistema di Conte, De Bruyne col tempo riuscirà a fare lo stesso”.

Il tecnico del Napoli in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato sul campo del Torino.

Lei ha parlato di sistema Conte: come riuscirà ad uscire da questo momento di impaccio?

“Ci riuscirà con la disciplina, lo contraddistingue e contraddistingue i giocatori, che lo seguono come dei soldati. Conte è un vero leader. L’ho conosciuto sei mesi fa a Napoli dopo lo scudetto : abbiamo chiacchierato di calcio, ho visto un uomo molto determinato, l’ideale per vincere altri titoli. I tifosi non dubitino di lui”.

Napoli’s Rasmus Hojlund  during the Serie A soccer match between Napoli and Genoa  at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, southern italy - Sunday , October 05 , 2025. Sport - Soccer . 
(Photo by Alessandro Garofalo/LaPresse)

Conte paga il non aver per un po’ il suo totem Lukaku?

“Romelu era un uomo chiave, ma il club ha preso un giocatore di grande talento come Hojlund al suo posto: riuscire a comprare l’attaccante del Manchester United ti dà l’idea del livello di questa società. Anche a Hojlund serve tempo per inserirsi bene, ma mi pare che sia a buon punto…”.

Il danese, però, contro l’Inter non ci sarà.

“Una perdita grossa, ma il Napoli ha diverse soluzioni come Neres o Lucca. Conte troverà il modo di essere comunque pericoloso: McTominay e De Bruyne sono quasi attaccanti”.

Napoli-Inter è speciale anche per lei?

“Sono stati speciali tutti quegli anni al Napoli e l’Inter era una rivale super: questa partita è tornata ad essere speciale. Che battaglie ai miei tempi, Bergomi e Ferri erano grandi difensori. Non sarà decisiva, ma battere un’Inter così forte sarebbe un grande segnale”.

Sotto la guida di Carlo Ancelotti, la nazionale brasiliana ha completato il secondo allenamento a Seul in preparazione all’amichevole contro la Corea del Sud.

Per chiudere, come vede Carlo Ancelotti al comando della nazionale brasiliana?

“Un grande curriculum, una grande storia e un grande allenatore. Ha lavorato in tanti Paesi con giocatori di varie nazionalità, conosce bene i talenti brasiliani. Da troppo tempo non conquistiamo un Mondiale, lui è l’uomo giusto per riuscirci”.