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Redazione Online

Connolly, 68 anni, è stata sostenuta da un’alleanza di partiti di opposizione di sinistra. Ma probabilmente ha intercettato anche un voto di protesta

La vittoria alle elezioni presidenziali irlandesi è andata a Catherine Connolly, una indipendente di sinistra, con un ampio margine (stimato al 64% dei voti). Connolly è una figura molto discussa per le sue posizioni in politica internazionale: critica della Nato, ancor più critica su Israele, fredda nei confronti di Bruxelles. La sua rivale, Heather Humphreys, ha ammesso la sconfitta dopo che i primi conteggi dei voti espressi venerdì hanno evidenziato un divario incolmabile: «Catherine – ha commentato – sarà una presidente per tutti noi e sarà la mia presidente e vorrei davvero augurarle tutto il meglio».

Connolly, 68 anni, già sindaca di Galway, è stata sostenuta da un’alleanza di partiti di opposizione di sinistra. Ma probabilmente ha intercettato anche un voto di protesta. Il suo ruolo sarà largamente simbolico, e più cerimoniale e di indirizzo che governativo, e anche per questo si pensa a un voto che esprime una protesta. Anche altri dati lo indicano: l’affluenza, stimata al 40%, è stata bassa, ma soprattutto il numero di voti nulli ha raggiunto il massimo storico (13%)



















































La rivale Humphreys, più volte ministra, era candidata per il partito centrista Fine Gael e ha ottenuto apprena il 29% dei voti.

Connolly si è detta felicissima, dopo i primi conteggi, stilati a partire dalle stime dei presidenti dei seggi – una fonte non ufficiale, ma per consuetudine considerata largamente attendibile – e in attesa dei risultati finali: «Voglio ringraziare tutti, anche quelli che non mi hanno votato. Capisco le loro preoccupazioni su chi li rappresenterà al meglio». 

Ha gareggiato come candidata indipendente, ma è stata supportata da una coalizione di partiti di opposizione di sinistra. Nota per la preferenza per politiche progressiste, sociali e critiche nei confronti dell’establishment, Connolly ha cominciato la militanza come attivista di sinistra sin da giovanissima quando appoggiò la protesta del quartiere in cui era nata in favore di una famiglia rom. Ha accusato la Nato di avere una posizione che alimenta la guerra in Ucraina ed è finita al centro di polemiche per aver detto che Hamas fa parte del tessuto del popolo palestinese, tanto da essere stata costretta a correggersi condannando, però, i crimini sia di Hamas che di Israele. Su Hamas ha espresso anche un’altra opinione controversa: quando una soluzione a due Stati sarà concreta, ha detto Connolly, Hamas avrà diritto a far parte del governo della Palestina. 

25 ottobre 2025 ( modifica il 25 ottobre 2025 | 17:54)