di
Claudia Voltattorni

Il corteo a Roma fino a piazza San Giovanni: siamo 200 mila. Landini: demonizzano le piazze, hanno paura della democrazia. Appello a Confindustria: battetevi con noi

Non lo dice espressamente quando è sul palco, ma una volta sceso la butta lì: «Quali altri strumenti abbiamo?». Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, da piazza San Giovanni a Roma, davanti a oltre 200 mila persone (secondo il sindacato) e sotto un cielo grigio, lancia la sua campagna d’autunno contro la manovra economica promettendo: «Non ci fermeremo, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione». Lo sciopero generale è tra questi. «Non escludiamo nulla – dice a comizio finito -: se non saremo ascoltati e se nel Parlamento e nel governo non accetteranno di modificare radicalmente quella che è una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione se le cose non cambiano», perché «c’è una maggioranza di persone che si è rotta le scatole di non essere ascoltata e però tiene in piedi il Paese, c’è una domanda di futuro e libertà: le piazze piene sono le cose nuove di questo Paese, però c’è chi non le vuole vedere e le demonizza, hanno paura della democrazia», urla il leader Cgil.

I temi

Dalla «democrazia in pericolo», alla «manovra che rischia di creare dei danni»; dalla «detassazione solo per alcuni» alle «armi per finanziare Trump», Landini non risparmia nessuno. Attacca il governo che «nella manovra ha messo zero investimenti pubblici mentre la produzione industriale cala e e aumenta la cassintegrazione». Attacca le grandi aziende che «fanno utili grazie al nostro lavoro e però anziché investirli li distribuiscono tra gli azionisti». Urla «aridateci la Fornero» quando ricorda che «siamo diventati il Paese con l’età pensionabile più alta d’Europa» e tira in ballo Matteo Salvini «che aveva promesso che cancellava la legge Fornero: in realtà è riuscito a peggiorarla, ha raccontato balle».



















































Poi si rivolge alla Confindustria e agli imprenditori lanciando un appello: «Battetevi con noi per combattere il lavoro nero, aumentare i salari, rinnovare i contratti» e rilancia sulla legge per la rappresentanza: «Vogliamo davvero cancellare i contratti pirata? C’è solo uno strumento per farlo». Se i giovani lasciano l’Italia, riflette, «è a causa del livello di sfruttamento e precarietà: se Confindustria vuole sviluppare il Paese deve scegliere, lo sviluppo non può essere disgiunto dalla qualità del lavoro». Per Landini poi «è in atto una campagna contro la Cgil: siamo descritti come quelli che vogliono fare politica», dice, invece «questa piazza dimostra come fa sindacato la Cgil, difendendo le persone, rilanciano un’altra idea di Paese».

In piazza

Applausi, fischietti e migliaia di bandiere rosse salutano le parole del segretario Cgil dopo aver sfilato in corteo da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni. Un fiume rosso di pensionati, lavoratori, disoccupati, studenti arrivati da tutta Italia per chiedere salari più alti, una sanità per tutti, ma anche per ribadire il no alla guerra e al riarmo. E su via Emanuele Filiberto viene srotolata una lunghissima bandiera arcobaleno che arriva fino in piazza San Giovanni. Sul palco si alternano precari della scuola e della giustizia, rider, studenti universitari, trasportatori, forestali. E membri della Flotilla e delle associazioni pacifiste. E non manca anche la polemica. Con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che attacca: «La Cgil è il primo sindacato tra i pensionati, hanno tempo di manifestare». 

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25 ottobre 2025