Nei giorni scorsi Porsche ha presentato dati che, seppur attesi, delineano in modo chiaro la gravità della crisi che sta attraversando l’azienda. Nei primi nove mesi del 2025, il fatturato è infatti diminuito del 6%, passando da 28,56 a 26,86 miliardi di euro: questo calo è accompagnato da un drastico crollo del risultato operativo, che è sceso da oltre quattro miliardi di euro a soli 40 milioni. La situazione si complica ulteriormente con una diminuzione delle consegne ai clienti, anch’essa del 6%, con 212.509 veicoli consegnati rispetto ai 226.026 del 2024.
Crisi Porsche
In risposta a queste difficoltà, Porsche ha comunicato l’intenzione di focalizzarsi su modelli con motori a combustibile e ibridi, rinviando dunque il lancio di alcuni modelli completamente elettrici. La nuova piattaforma per le auto elettriche, attesa per il 2030, rappresenta una sfida significativa per l’azienda, che deve affrontare non solo le difficoltà interne, ma anche i problemi legati ai dazi: la riorganizzazione interna ha già comportato costi di circa 2,7 miliardi di euro, evidenziando la necessità di un cambio radicale per rispondere alle sfide del mercato.
Cambio immediato di strategia
Jochen Breckner, responsabile finanziario di Porsche, ha dichiarato: “Dobbiamo presupporre che le condizioni non miglioreranno nel prossimo futuro“, segnalando anche l’avvio di colloqui con le rappresentanze dei lavoratori. Le proiezioni indicano che una possibile ripresa non sarà visibile prima del 2026. A partire dal prossimo anno, inoltre, Michael Leiters subentrerà a Oliver Blume nella guida dell’azienda, segnando un ulteriore cambiamento significativo in un periodo di grande incertezza per Porsche.