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Jakob Omrzel celebra un 2025 con grandi soddisfazioni e si prepara a passare tra i professionisti. Il giovane sloveno ha conquistato la classifica generale del Giro NextGen 2025 correndo con grande intelligenza, nonostante avesse perso terreno dai principali rivali sul Passo Maniva e fosse stato distanziato da Jørgen Nordhagen a Prato Nevoso, nei due arrivi in salita della corsa. Grazie alla fuga nella tappa di Gavi e poi al secondo posto a Pinerolo (proprio davanti al norvegese), il classe 2006 si è aggiudicato la corsa, confermando il suo ottimo livello con la vittoria ai Campionati Nazionali Sloveni 2025 nella categoria élite, una settimana dopo. In stagione, il giovane scalatore è poi stato 13° al Tour de l’Avenir 2025, 14° ai Mondiali Kigali 2025 (tra gli Under) e 7° nella classifica generale della Cro Race 2025.

La stagione da protagonista tra gli Under è valsa a Jakob Omrzel il passaggio tra i professionisti con la sua Bahrain Victorious, con cui sarà nel World Tour nel 2026. In un’intervista a Siol.net, il corridore ha spiegato: “Il mio obiettivo principale era il Giro Next Gen e l’ho raggiunto. Anche altre corse sono andate bene, come i campionati nazionali, alcune corse in Italia, il Giro di Slovenia e la CRO Race. Se mi guardo indietro, posso dire che è stata una stagione di successo. Passare nella squadra World Tour è una sensazione speciale e una grossa motivazione. Sai che ci sei per un motivo, ti dà fiducia e ti spinge a dare del tuo meglio. Il 13° poso all’Avenir? Avere alcuni momenti di delusione è la cosa più importante nello sport. Quando va tutto bene, niente sembra difficile. Ma è quando qualcosa va storto che impari di più. Forse l’Avenir è arrivato un po’ troppo presto dopo il Giro. Non ero al massimo della mia forma, ma più avanti nella stagione le cose sono cambiate. Mi sentivo alla grande ai Mondiali e ancora meglio alla CRO Race”.

Sul paragone con il suo connazionale Tadej Pogacar, che potrebbe accompagnarlo per buona parte della carriera, il diciannovenne specifica: “L’anno prossimo avrò solo 20 anni, non penso ci sia alcun danno nell’aspettare. Se voglio una carriera lunga e di qualità, è meglio concentrarmi sulle corse da una settimana ora, invece che avere fretta nel fare un Grand Tour. Pogacar? Vorrei che il mondo mi conoscesse come Jakob Omrzel, non come la copia di qualcun altro. Ma posso imparare molto da Tadej, dalla sua disciplina alla sua dedizione. Non è il migliore del mondo solo per il suo talento, ma perché dà tutto al ciclismo. Ed è l’esempio che voglio seguire”.

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