Roma, 26 ottobre 2025  – Di certo non è una moderata. E nemmeno vuol esserlo, a giudicare dal tenore di post, commenti e comparsate televisive. L’ultimo scontro, Noemi Azzurra Barbuto, 42 anni, giornalista e scrittrice, lo ha avuto con il mite Milo Infante, che l’ha zittita letteralmente, silenziandole il microfono, durante una puntata del programma Ore 14. La debordante giornalista, infatti, si è sovrapposta ad altri ospiti della trasmissione nonostante i richiami del conduttore (“Ti chiedo di rispettare anche gli ospiti che non hanno parlato e consentire a questa trasmissione di tornare sul binario che le è consono”). 

Infante ha poi precisato: “Non è Ore 14 che si deve adeguare agli ospiti ma viceversa”, sottolineando così la presa di distanza dall’ospite e da quanto accaduto in trasmissione. 

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Chi è 

Barbuto, di origini calabresi ma da tempo residente a Milano, è laureata in Scienze Politiche Internazionali e collabora con il quotidiano Libero e con Mediaset, come autrice. Ha scritto i libri ‘Ali di burro’ (2011) e ‘Spegni quel telefono. Galateo per sopravvivere in Italia’ (2018). Sui social, dove è molto attiva, non ha finora preso posizione sull’accaduto, nonostante le numerose critiche al suo intervento su Ore 14, nella puntata dedicata al caso di Alessia Pifferi, la donna condannata all’ergastolo con l’accusa di aver lasciato morire di stenti la figlioletta.

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Su Instagram, dove ha 38mila follower, si definisce giornalista e fondatrice del Movimento delle Bandiere. In un lungo post scrive di sé: “Nella vita ho sempre fatto tutto da sola. Non solo non sono stata aiutata da nessuno, ma nelle difficoltà ho ricevuto tanti colpi bassi persino da chi avrebbe dovuto proteggermi, sostenermi, esserci. Si diventa fieri e forti come mi vedete dopo che si passa tutto questo da soli. Sempre. E questo non ha nulla a che fare con l’arroganza, con la presunzione”.

Il manifesto del Movimento delle Bandiere (foto Instagram)

Il manifesto del Movimento delle Bandiere (foto Instagram)

Il Movimento delle bandiere e la difesa del tricolore

Uno degli ultimi post di Azzurra Barbuto è anche una sorta di manifesto programmatico delle sue idee e del Movimento delle bandiere che ha fondato: “L’Italia non è una colonia islamica. Le uniche bandiere che devono sventolare nei nostri spazi pubblici sono quelle italiane. Se la pensi come me, unisciti a noi”. Scrive a corredo di un selfie in cui tiene alzato il tricolore e invita ad una manifestazione in programma a Milano.  Il Movimento, nato un mese fa, ha l’obiettivo difendere il tricolore nelle piazze, nelle istituzioni, nelle chiese e nelle università, opponendosi all’esposizione di bandiere di altri Stati che, secondo Barbuto, “non rappresentano nostri valori”. “Il movimento delle bandiere è nato un mese fa perché la nostra bandiera è stata ammainata per issare nelle istituzioni, nelle chiese e nell’Università la bandiera di un altro Stato che non rappresenta nostri valori. Noi siamo orgogliosi della nostra bandiera, simbolo che va difeso per riscoprire l’orgoglio di essere italiani. Siamo una piazza pacifica e l’idea è quella di portare questa manifestazione in altre città”. 

Azzurra Barbuto (foto Instagram)

Azzurra Barbuto (foto Instagram)

“Io, islamofoba. Non è un delitto”

Altrettanto nette le posizioni espresse su X, dove Barbuto, nel suo stile tranchant, scrive: “Sono islamofoba. E non è un delitto. Forse dovreste cominciare ad esserlo pure voi…”, quindi condanna “la violenza sanguinaria dei sedicenti pacifisti anche detti ‘pro-Pal’”. O ancora sottolinea: “Se ‘multiculturalismo’ significa acconsentire e accettare che le donne siano costrette a non respirare e a non godere della luce del sole, io dico che il multiculturalismo va combattuto, perché è un crimine contro l’umanità e, in particolare, contro il genere femminile”. Posizioni che le hanno portato una valanga di critiche e commenti offensivi.

“Non ho bisogno di consigli, sono contenta di me stessa”

Ma Barbuto non ha modificato di una virgola le sue posizioni, come lei stessa scrive in un post di “chiarimenti necessari” ai suoi follower. “Io non ho bisogno dei consigli di nessuno, non sono una donna che necessita di patrocinio, assistenza, supporto, indicazioni, suggerimenti. Non li cerco e nessuno può sentirsi dunque autorizzato a fornirli. Io non sono qui in cerca di consigli né di consenso né di like né di altro. Io esprimo le mie opinioni, conduco le battaglie in cui credo, spinta dai miei principi e dai miei valori – scrive Barbuto –. Desidero costruire una comunità di gente che la pensa come me, che condivide il mio desiderio di difendere la nostra identità e i nostri simboli, poiché credo che l’unione faccia la forza. Ma chi sono, come sono, la mia vita, sono cose su cui non accetto indicazioni”.

E conclude: “Mi può essere strappato via tutto, l’ho imparato, ma non ciò che sono diventata e che sono. E io sono così contenta di me. Oggi più che mai. Mi dico: ‘Azzurra, hai fatto bene anche stavolta. Vai avanti’”.

Chissà se Barbuto, rivedendo la puntata di Ore 14 con un Milo Infante adirato per le sue esuberanze verbali, possa essere contenta di se stessa e ripetersi come un mantra quella frase:  “Azzurra, hai fatto bene anche stavolta. Vai avanti’”.