La copertura varia ampiamente tra i Paesi della regione nel 2024, con tassi di copertura in diminuzione per la prima dose del vaccino MMR e la terza dose del vaccino DTP, con alcuni Paesi che riportano un tasso di copertura fino al 23% per il MMR1 e al 51% per il DTP3. Per raggiungere l’immunità di gregge e prevenire l’insorgenza di molte malattie prevenibili da vaccino, è necessaria una copertura del 95% ogni anno in ogni comunità. Nel 2024, più della metà dei Paesi della Regione non ha raggiunto l’obiettivo dell’immunità di gregge per la MMR e/o la DTP, e quasi un terzo ha riportato una copertura inferiore al 90%.

“Solo l’anno scorso, quasi 300.000 persone si sono ammalate di pertosse nella nostra Regione, un numero più che triplicato rispetto all’anno precedente. Nel frattempo, oltre 125.000 persone hanno contratto il morbillo nel 2024, il doppio rispetto al 2023. Non si tratta solo di numeri, ma di centinaia di migliaia di famiglie in preda all’angoscia perché i loro figli sono malati e si sarebbe potuto evitare”, ha dichiarato il dottor Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell’OMS per l’Europa. “I vaccini salvano le vite, e quando la copertura diminuisce, le malattie si diffondono. Ecco perché i Paesi devono investire in sistemi sanitari locali forti, garantire che i vaccini siano disponibili e accessibili in ogni quartiere e combattere la disinformazione. Gli operatori sanitari hanno bisogno di sostegno per raggiungere ogni famiglia, soprattutto nelle aree più difficili da raggiungere. E le comunità devono essere dotate di informazioni affidabili, in modo che i genitori possano vaccinare i propri figli con fiducia”, ha continuato il dottor Kluge.

“Per molti versi, la vaccinazione è stata vittima del suo stesso successo in Europa e Asia centrale”, ha dichiarato Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale. “La generazione di oggi non è stata testimone dell’impatto devastante delle malattie prevenibili con il vaccino, il che porta all’autocompiacimento e facilita la diffusione della disinformazione. L’impennata di casi di morbillo dello scorso anno – la più alta registrata in quasi tre decenni – ci ricorda che se i Governi non investono in sistemi sanitari comunitari forti e non affrontano le disuguaglianze nell’accesso all’assistenza sanitaria e all’informazione, un numero maggiore di bambini andrà incontro a malattie prevenibili, a complicazioni che durano tutta la vita O addirittura alla morte”.