la partita—  

Il Verona si fa rimontare due gol dal Cagliari e deve rimandare ancora una volta la gioia della prima vittoria in campionato. Dopo aver fatto fatica a carburare, la squadra di Zanetti è stata per tre quarti della gara padrona del campo, andando due volte in vantaggio con Gagliardini nel primo tempo e Orban nella ripresa. Cinica la reazione del Cagliari nell’ultimo quarto d’ora a sfruttare le uniche due occasioni con Idrissi e Felici.

Le scelte Due ritocchi nel centrocampo del Verona, con Akpa-Akpro che prende il posto di Bernede sul centrosinistra e Bradaric preferito a Frese sull’esterno mancino. Nel Cagliari invece diverse novità dal 1’, come il debutto da professionista del giovane centrocampista zambiano Joseph Liteta, classe 2006. In difesa, accanto all’annunciato forfait di Mina, Luperto siede in panchina, al suo posto Zé Pedro. Davanti, Pisacane preferisce Gaetano a Seba Esposito come sottopunta dietro Borrelli, in gol a Udine.

Il diesel gialloblù Partenza un po’ svagata del Verona, che in avvio rischia di andare sotto lasciando Borrellli scattare su lancio lungo e presentarrsi davanti Montipò. Tanti errori nei passaggi, su uno di questi è Gaetano a sfiorare il vantaggio. Sembra di vedere la versione “light” del Verona della prima parte della scorsa stagione, approssimativo, poco concentrato. Ma il calcio è davvero strano perché a passare in vantaggio è proprio la squadra di casa, di testa con Gagliardini, al primo gol in gialloblù, su una punizione calciata da Giovane. Tutte e tre le reti segnate dall’Hellas in campionato sono arrrivate da palla inattiva. Il gol sembra aver svegliato la banda Zanetti, che non va a riposo con il doppio vantaggio solo a causa di un miracoloso uno-due di Caprile: devia sulla traversa un terra-terra di Serdar e si immola sulla respinta di Orban.

Ribaltone L’Hellas esce ancora gagliardo dagli spogliatoi. Dopo aver sbattuto di nuovo sul miracoloso Caprile con Giovane, raddoppia con una bella azione in velocità iniziata nella propria difesa da Belghali, che fa sessanta metri con la palla al piede e imbuca per Giovane, palla dentro a Orban che di piatto stavolta non può sbagliare. Il gioco ora si muove in maniera più fluida, grazie anche all’ingresso di Bernede, piedi educati al posto del muscolare Akpa. Alla mezzora, fiammata del Cagliari, che accorcia le distanze con una percussione di Idrissi su lancio di Obert, Giovane, fino allora il migliore in campo, non lo segue e macchia la sua ottima prestazione. La beffa arriva al 2’ di recupero e porta la firma di Felici, un 2-2 che ancora una volta strozza l’urlo di gioia del Bentegodi.