Il ciclismo, si sa, è uno sport che non richiede di pagare un biglietto per poter assistere alle sue gare. A parte alcune zone particolari lungo i percorsi di certe corse (come il Giro delle Fiandre o i Mondiali) o le aree vip al traguardo, i tifosi possono generalmente accalcarsi gratuitamente a bordo strada per veder passare i propri beniamini, che negli eventi più importanti si trovano spesso a transitare tra due ali di folla. Fa perciò discutere la proposta lanciata dal general manager della Visma | Lease a Bike, Richard Plugge, di far pagare le persone per poter accedere ad alcune salite; un’idea volta soprattutto a migliorare la sicurezza dei corridori, anche se nel proporla il 55enne non pensava specificatamente a quando si deve salire (momento in cui, purtroppo, i ciclisti si ritrovano spesso a dover schivare alcuni tifosi un po’ più “esuberanti”), quanto alla successiva ridiscesa degli atleti verso valle.
Dopo l’arrivo in salita del Col de la Loze all’ultimo Tour de France, infatti, Plugge ha sottolineato il pericolo che corrono i corridori quando, una volta giunti al traguardo, devono scendere per raggiungere i bus delle squadre, che non possono accedere a molti arrivi in quota per via delle strade strette, trovandosi così a schivare i tifosi che a loro volta stanno tornando a valle: “È sempre più problematico – le parole del manager neerlandese nel corso della trasmissione Vive le Vélo su VRT – È sempre più pericoloso per i corridori. Devono ridiscendere tra gli spettatori in bicicletta o in auto, mentre non sono abituati a farlo”.
“Bisognerebbe riuscire a trattenere il più a lungo possibile le persone e i turisti sulla salita – ha proseguito Plugge – Oppure si potrebbero chiedere 4 o 5 euro per accedere alla salita. In questo caso, ci sarebbero molti meno spettatori. Basterebbe chiedere una piccola somma per scoraggiare gran parte delle persone dal venire”. Il 55enne riconosce comunque che, con meno tifosi, ne potrebbe risentire lo spettacolo: “D’altra parte, ho davvero apprezzato l’atmosfera sulle salite. È stata una vera e propria festa popolare, ma la discesa delle squadre verso valle deve essere organizzata meglio“, ha concluso Plugge, rivolgendosi dunque soprattutto agli organizzatori.