Milano, 27 ottobre 2025  – Sette aggressioni senza alcun motivo. Calci alle passanti. Sempre nella stessa zona della città. Nei giorni scorsi, gli agenti dell’Investigativa del commissariato Garibaldi Venezia hanno arrestato e portato a San Vittore Aboubacar Seke, ventitreenne senegalese con l’accusa di aver picchiato sette donne tra il 13 agosto e il 5 ottobre nella zona compresa tra corso Buenos Aires, la Stazione Centrale e Porta Venezia.

Agenti di polizia davanti alla Stazione Centrale

Agenti di polizia davanti alla Stazione Centrale

I raid in serie: ecco i luoghi in cui ha colpito

Stando a quanto ricostruito dai poliziotti di via Schiaparelli, il primo episodio è andato in scena il 13 agosto: alle 13.30 il giovane centrafricano ha colpito una ventottenne italiana in via Tadino, prendendo di mira le caviglie. Portata in ospedale, la vittima è stata dimessa con una prognosi di 8 giorni. Due settimane dopo, all’alba del 28 agosto, è finita nel mirino una sessantunenne che si stava recando in ufficio. La donna ha chiesto al senegalese di spostarsi, visto che stava dormendo tra le macchine in sosta in via Boscovich; per tutta risposta, lui ha reagito prendendola a calci e facendola a terra. Trasportata in pronto soccorso, i medici l’hanno dimessa con una prognosi di 60 giorni per un grosso ematoma alla gamba. Il giorno dopo, il picchiatore seriale ha colpito in piazza Camillo de Lellis, prendendo di mira una cinquantanovenne. Risultato: 26 giorni di prognosi.

Aboubacar Seke ripreso dalle telecamere di sicurezza a Milano

Aboubacar Seke ripreso dalle telecamere di sicurezza a Milano

L’escalation dopo il 5 ottobre: le donne ferite, a una vittima ha rotto il naso

Con i poliziotti già sulle sue tracce, il ventitreenne è entrato nuovamente in azione il 5 ottobre: tra le 23 e le 23.30, ha aggredito quattro donne tra via Castaldi e via Tadino: una quarantunenne ha riportato una distorsione al piede, con una prognosi di 10 giorni. Cinque giorni a testa per contusioni varie a due ragazze di 24 e 15 anni, mentre una trentaduenne è stata accompagnata in ospedale con una frattura delle ossa nasali per un calcio in piena faccia.

In carcere per lesioni aggravate e continuate

Sulla base degli accertamenti investigativi, fondati su frame di telecamere e testimonianze delle vittime, il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lesioni aggravate e continuate. I poliziotti di Garibaldi Venezia hanno rintracciato il senegalese nella zona in cui abitualmente colpiva ed è stato arrestato: a tradirlo i dread con sfumature bionde, notati dalle donne che sono state aggredite.

Aboubacar Seke ripreso dalle telecamere di sicurezza a Milano

Aboubacar Seke ripreso dalle telecamere di sicurezza a Milano

Sbarcato da minorenne a Lampedusa nel 2017

Secondo quanto ricostruito dai dati di volta in volta inseriti negli archivi delle forze dell’ordine, il ventitreenne è sbarcato da minorenne a Lampedusa nel 2017 e ha presentato una richiesta di protezione internazionale. Denunciato a Roma per vari reati (percosse, minacce e porto abusivo di oggetti atti a offendere), è stato portato al centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, ma il giudice di pace ha annullato il provvedimento di trattenimento nel cpr per mancata pericolosità sociale.

Aboubacar Seke ripreso dalle telecamere di sicurezza a Milano

Aboubacar Seke ripreso dalle telecamere di sicurezza a Milano

Status di rifugiato perché si era dichiarato bisessuale

A quel punto, il senegalese ha presentato una nuova istanza e ha ottenuto lo status di rifugiato per cinque anni. A inizio luglio 2025 l’arresto per l’aggressione a un negoziante bengalese vicino alla stazione Termini. Poi il giovane centrafricano si è spostato a Milano, iniziando a colpire qualche settimana dopo. Dal 2022 a oggi, risultano a suo nome 11 alias e 43 fotosegnalamenti.