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Parkinson, ictus, cefalea, sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche: prevenzione, diagnosi e cure. 10 regole per mantenere il cervello in salute
SSalute

Parkinson, ictus, cefalea, sclerosi multipla e le altre malattie neurologiche: prevenzione, diagnosi e cure. 10 regole per mantenere il cervello in salute

  • 27 Ottobre 2025

di
Maria Giovanna Faiella

In Italia sono la prima causa di disabilità – insieme alle malattie mentali – e la seconda di mortalità. Le novità su prevenzione, diagnosi e cure dal Congresso della Società Italiana di Neurologia. Intervista al presidente Alessandro Padovani

In Italia le malattie neurologiche rappresentano la prima causa di disabilità – insieme alle malattie mentali – e la seconda causa di mortalità.
 Ictus , emicrania, malattia di Parkinson, Sclerosi multipla, malattia di Alzheimer: sono solo alcune delle più note tra centinaia di patologie. Ma è vero che alcune di queste condizioni invalidanti che colpiscono il sistema nervoso si possono prevenire? Esistono novità per le cure? Come preservare la salute del cervello? 
Corriere Salute ne ha parlato con il presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) Alessandro Padovani, in occasione del Congresso Nazionale della Società scientifica in corso a Padova. 

Premette il professor Padovani, che è anche direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Brescia: «Esiste una vera e propria questione sanitaria e sociale; le malattie neurologiche, in particolare ictus e demenze, hanno un impatto crescente sulla popolazione e sono spesso correlate a fattori di rischio modificabili, come diabete, ipertensione e ipercolesterolemia. La salute del cervello non si misura solo con indicatori di mortalità e invalidità, ma anche con parametri come gli anni persi in malattia o la perdita di produttività e benessere».




















































Mal di testa: le cefalee tra le prime cause di disabilità

Accanto alle patologie cerebrovascolari e neurodegenerative, le cefalee – in particolare l’emicrania – rappresentano una delle principali cause di disabilità. 
«In Italia si stima che le forme gravi, riconosciute dal Servizio Sanitario Nazionale, riguardino oltre un milione di persone», aggiunge il presidente della Società Italiana di Neurologia.

Sclerosi multipla sotto controllo con nuove terapie 

Un capitolo a parte riguarda la Sclerosi Multipla, malattia di origine autoimmune che interessa circa 140mila italiani, con netta prevalenza femminile. «Oggi sappiamo che esiste una forte associazione tra l’infezione da virus di Epstein-Barr e l’insorgenza della malattia – spiega Padovani –. Sono in corso ricerche per valutare strategie terapeutiche di eradicazione del virus, che potrebbero in prospettiva ridurre drasticamente la prevalenza della malattia. Grazie alle terapie più recenti, è comunque possibile controllare la progressione e mantenere una buona qualità di vita».

Prevenzione delle malattie neurologiche

È possibile – e come – prevenire le malattie neurologiche?
«La prevenzione – sottolinea il neurologo – si articola su tre livelli: una prevenzione sociale, che coinvolge l’intera comunità e riguarda l’ambiente, gli stili di vita e l’equità di accesso alle cure; una prevenzione individuale, volta a identificare le persone o i gruppi a rischio e a ridurre i fattori che aumentano la probabilità di malattia; una prevenzione clinica, che coincide con l’intervento terapeutico capace di rallentare o modificare il decorso delle patologie già in atto.
Tutto questo – aggiunge Padovani – richiede un ecosistema sanitario in grado di garantire diagnosi tempestive, accesso equo alle terapie innovative e continuità assistenziale, indipendentemente dal luogo di residenza o dalle condizioni economiche».

Decalogo per la salute del cervello

La Società Italiana di Neurologia ha recentemente presentato un «Decalogo per la Salute del Cervello»: con dieci raccomandazioni scientificamente fondate per preservare la funzionalità del sistema nervoso:
attività fisica regolare,
dieta mediterranea,
sonno adeguato,
stimolazione cognitiva,
gestione dello stress,
vita sociale attiva,
prevenzione dei traumi cranici,
controllo della salute cardiovascolare, visiva e uditiva,
astensione da sostanze nocive,
attenzione alla salute mentale.
Spiega il presidente della Società scientifica: «Molte malattie neurologiche, dall’Alzheimer al Parkinson, dall’ictus alle forme neuro-immunologiche, possono essere prevenute o ritardate seguendo questi principi. Anche la gestione della depressione e dell’ansia, che influenzano il sonno e i ritmi circadiani, è cruciale: studi recenti mostrano che un buon equilibrio psicologico riduce il rischio di demenza in età avanzata».
Inoltre, fattori ambientali come l’inquinamento atmosferico o idrico «possono compromettere nel tempo la capacità del cervello di difendersi da processi infiammatori e degenerativi».

Diagnosi precoce e nuovi biomarcatori

«La vera sfida dei prossimi anni è la diagnosi precoce – osserva Padovani –. Oggi disponiamo di biomarcatori genetici e, sempre più spesso, plasmatici, in grado di predire l’evoluzione di malattie come Alzheimer, Parkinson e Sclerosi Laterale Amiotrofica. L’intelligenza artificiale permetterà di integrare questi dati con quelli clinici e di imaging, aprendo la strada a una medicina predittiva e personalizzata».

Le nuove terapie 

Sul fronte terapeutico, si registrano progressi significativi.
«Per le malattie neuro-immunologiche, come la Sclerosi Multipla, disponiamo di farmaci biologici sempre più efficaci e di nuove modalità di somministrazione: alle infusioni endovenose si stanno affiancando formulazioni sottocutanee, più pratiche e gestibili anche in ambito territoriale – spiega Padovani –. Nel campo delle demenze, la recente approvazione di donanemab da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco rappresenta un passo importante; l’AIFA sta valutando modalità e condizioni di rimborsabilità per l’uso nel Servizio Sanitario Nazionale. Altri anticorpi anti-amiloide, come lecanemab, sono già stati autorizzati negli Stati Uniti e in Giappone.
Anche per il Parkinson si affacciano nuove terapie disease-modifying, come il prasinezumab, mentre per la Sclerosi Laterale Amiotrofica si intravedono opzioni terapeutiche mirate a specifiche mutazioni genetiche, con risultati incoraggianti». 

Nuove cure per la cefalea

Un capitolo rilevante riguarda la cefalea, spiega l’esperto: «Dopo l’introduzione degli anticorpi monoclonali anti-CGRP, oggi disponiamo anche dei cosiddetti gepanti e ditani, farmaci orali efficaci sia per la profilassi sia per il trattamento dell’attacco, che migliorano l’aderenza e la qualità di vita dei pazienti. Sono già disponibili a carico del SSN nei Centri Cefalee».
Si aprono, inoltre, nuove prospettive per il trattamento delle forme farmacoresistenti di epilessia e per la Corea di Huntington, grazie a molecole sperimentali in fase avanzata di studio.

Migliorare accesso e qualità delle cure

«La neurologia italiana è pronta ad affrontare le sfide poste dalla transizione digitale e dall’intelligenza artificiale – conclude Padovani –. L’obiettivo è rafforzare la rete dei Centri neurologici e garantire un’assistenza omogenea su tutto il territorio nazionale. La digitalizzazione dei dati clinici e la telemedicina rappresentano strumenti decisivi per migliorare l’accesso, la tempestività e la qualità delle cure».

27 ottobre 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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