La Federazione ha pubblicato i risultati dei controlli sul rispetto del tetto di spesa, sia per le squadre sia per i motoristi. Contrariamente alle voci che si erano diffuse nell’ambiente, i ritardi non sono stati dovuti a una presunta non conformità di uno dei team di vertice. Aston Martin è stata l’unica a commettere un’infrazione procedurale, per la quale però la FIA ha deciso di non comminare nessuna penalità.
I risultati
La CCA, ossia l’Amministrazione del Cost Cap, ha reso noto il responso delle indagini sul Budget Cap 2024, seppur con qualche settimana di ritardo rispetto a quanto avvenuto le scorse stagioni. Consapevole che questo avesse dato adito a diverse speculazioni, ipotizzando in particolare che una delle squadre di punta fosse stata colta in fallo, la Federazione ha spiegato la ragione di tali tempistiche attraverso un comunicato stampa: “La revisione della documentazione è stata un processo completo e intensivo durato sette mesi. La FIA conferma che la procedura è particolarmente dispendiosa in termini di tempo, considerando sia la complessità dei regolamenti finanziari sia la necessità di appurare gli aspetti tecnici e i relativi costi delle attività di sviluppo condotte dai team di Formula 1 e dai produttori delle power unit”.
Nel dettaglio, tutti e cinque i motoristi sono risultati in regola con il cost cap per l’anno solare 2024. Tra i team, invece, fa eccezione Aston Martin, la cui infrazione procedurale però era già nota. Si legge nel comunicato: “La CCA conferma che, sebbene AMR [Aston Martin Racing] sia stata colta in un’infrazione procedurale, non ha ecceduto il Cost Cap e l’infrazione procedurale è stata di natura minore, causata da circostanze imprevedibili esterne al controllo del team. Il 29 settembre 2025 AMR e FIA hanno sottoscritto un ABA [Accepted Breach Agreement] per risolvere la questione”.
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Nessuna conseguenza
A fine settembre Aston Martin e la Federazione hanno sottoscritto un accordo di riconoscimento dell’infrazione, opportunità contemplata dall’articolo 6.28 dei regolamenti finanziari. Le circostanze eccezionali responsabili dell’infrazione procedurale hanno portato la FIA a credere che il team abbia operato “in buona fede”. La decisione è stata quindi di non comminare alcuna sanzione finanziaria, in virtù anche del rispetto del tetto di spesa complessivo. Spiega la Federazione: “Non è stata assegnata nessuna penalità finanziaria ad Aston Martin Racing a causa delle circostanze imprevedibili ed eccezionali. L’Amministrazione del Cost Cap conferma che non ci sono accuse né prove che AMR abbia cercato né ottenuto alcun vantaggio dall’infrazione”.