Il calcio di Capitanata e non solo piange la scomparsa di Carlo Ricchetti, ex calciatore del Foggia. Un brutto male se lo è portato via all’età di 55 anni.
Nato nel capoluogo foggiano, sgusciante ala con il vizio del gol – soprannominato ‘Re del taglio’-, Ricchetti ha fatto il suo esordio proprio nel club rossonero, festeggiando lo storico ritorno in serie B dei rossoneri nella stagione 1988/89. Seguirono le tappe a Monopoli, Nola e Monza, prima dell’approdo a Salerno, la sua esperienza più significativa (140 presenze e 24 reti). Nel capoluogo campano rimase per ben sei stagioni, quattro delle quali trascorse con Delio Rossi allenatore, nelle quali riuscì a conquistare anche la promozione in serie A. Dopo aver vestito le maglie di Cesena e Juve Stabia, nella stagione 2000/01 fece ritorno a Foggia in serie C2, dove mise a referto 6 reti in 28 presenze. Nardò, Potenza e Angri le ultime squadre nelle quali militò prima di appendere gli scarpini al chiodo e intraprendere la carriera di allenatore.
Dopo l’inizio all’Arpifoggia, allenò la Berretti di Salernitana e Foggia, prima di trascorrere quattro stagioni alla Reggina alla guida dei Giovanissimi e degli Allievi Nazionali. Nella stagione 2013/14 si trasferì a Latina, in serie B, dove ricoprì il ruolo di vice di Roberto Breda (suo ex compagno di squadra alla Salernitana) dando inizio a un sodalizio che proseguì nelle stagioni successive a Terni, Chiavari e Perugia. Nel 2019/20, sempre come allenatore in seconda, seguì un altro ex compagno di squadra (al Foggia), Bucaro, esperienza bissata anche la stagione successiva nelle file del Bisceglie.
Il 31 gennaio 2024, si consumò l’ennesimo ritorno nella sua città natale, quando il rientrante Cudini (altro ex compagno di squadra a Salerno) lo chiamò per ricoprire il ruolo di suo vice, portando la squadra (in piena crisi di risultati e a rischio retrocessione) a un passo dalla zona playoff.
Una bruttissima perdita per la città e per il calcio, che perde non solo un ottimo calciatore e allenatore, ma una persona molto stimata per le sue doti umane. Ricchetti lascia la moglie e quattro figli.
Tanti i messaggi di cordoglio da parte di tifosi, amici ed ex compagni di squadra. “Sei stato un amico leale e sempre disponibile per tutti. Mi dispiace moltissimo, riposa in pace Carlo”, il pensiero di Roberto Carannante, ex capitano del Foggia e compagno di squadra di Ricchetti. “Ciao Carlo. Ti voglio ricordare con quel tuo grande sorriso contagioso che mi trasmetteva ogni volta tanta sicurezza e tanta forza, dentro e fuori dal campo. Rip, grande uomo”, le parole del tecnico Antonio Palo, ex calciatore rossonero.
“Proprio al termine della stagione 2023/24, le prime avvisaglie di quel male. Noi del Foggia abbiamo seguito con trepidazione le tue vicende dell’ultimo anno, abbiamo sperato sino all’ultimo che avresti combattuto e vinto anche questa volta, ma il tuo avversario è sembrato veramente scorretto e invincibile. Viviamo ora con la certezza che almeno sono definitivamente terminate le tue sofferenze. Buon viaggio, Carletto”, il messaggio di cordoglio del club rossonero.
“La proprietà, la dirigenza, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff dell’Us Salernitana 1919 piangono la prematura scomparsa di Carlo Ricchetti e partecipano all’immenso dolore della moglie Antonella, dei figli e di tutta la famiglia e dei tanti compagni di squadra con il cavalluccio sul petto nelle 157 partite disputate tra il 1993 e il 1998. Uomo mite, buono e riservato fuori dal campo e campionissimo sul terreno di gioco, Ricchetti ha segnato anche 25 gol con la casacca della Salernitana, conquistando una promozione in serie B nel 1194 e in serie A nel 1998, entrambe da protagonista assoluto. La figura di Carlo Ricchetti resterà indelebile nella storia granata”, si legge in una nota del club campano.