Dalla Rostese alla Lidl-Trek Future Racing, il salto è talmente grande che potrebbe spaventare chiunque, invece Gabriele Scagliola risponde dall’altra parte del telefono sereno e tranquillo. La spensieratezza dei suoi diciotto anni gli ha fatto vivere il primo incontro in Germania con leggerezza, ma anche tanta consapevolezza. Gabriele Scagliola sa dov’è ma ha le idee chiare e sa che nel devo team di una delle squadre WorldTour più importanti al mondo non ci è arrivato per caso.
E’ tornato da poco dalla Germania, da Stoccarda, dove è stato per una settimana e ha potuto respirare il clima di quella che ora è casa.
«Siamo stati una settimana nel quartier generale della Lidl – racconta – dove stanno allestendo anche una parte dedicata interamente al team. Abbiamo fatto tantissime cose, dagli shooting per il prossimo anno fino alla messa in sella. E’ stata una bellissima esperienza, certo che dalla Rostese alla Lidl-Trek il salto è grande. Ci siamo anche goduti qualche serata tutti insieme, la squadra ha organizzato un oktoberfest interno. Davvero particolare e divertente».
Gabriele Scagliola arriva dalla mountain bike, disciplina che lo ha lanciato
Gabriele Scagliola arriva dalla mountain bike, disciplina che lo ha lanciato
Dalla mtb alla strada
La storia di Gabriele Scagliola è quella di un ragazzo che si è innamorato della bicicletta in diversi modi. Tutto è partito con la mountain bike e dalla curiosità di provare qualcosa che aveva già attirato la sua attenzione.
«Ricordo che la mtb – racconta Scagliola – è arrivata quando ero molto piccolo, avevo nove anni più o meno. Ero in vacanza con i miei genitori sul lago di Bolsena dove abbiamo una casa. Avevo visto che c’era una squadra di mountain bike così ho provato, giusto per passare il tempo. Quando siamo tornati a casa, in provincia di Torino, ho detto a mia mamma di cercarmi una squadra per correre. Così sono arrivato alla Ciclistica Rostese. Ai tempi giocavo anche a calcio ma dopo poco l’ho lasciato».
«All’inizio la strada non mi piaceva – continua – perché la trovavo monotona. Avevo provato ma senza troppo entusiasmo, così ho proseguito con il fuoristrada. Mi sono innamorato del ciclismo su strada da allievo secondo anno, quando ho riprovato a correre e ho scoperto il suo fascino».
L’amore per le ruote grasse è legato al territorio e alla voglia di esplorarlo che lo contraddistingue fin da bambino
L’amore per le ruote grasse è legato al territorio e alla voglia di esplorarlo che lo contraddistingue fin da bambino
Che differenze ci sono in questi due amori, mtb e strada?
Sono molto legato al mio territorio, alle montagne e al mio paese. Dietro casa ho un monte, il Musinè, dove ci sono tantissimi sentieri sui quali divertirsi. Sentimentalmente sono molto legato alla mountain bike. Del ciclismo su strada ho apprezzato la libertà che ti dona, passare tante ore in sella e condividere con gli altri ragazzi allenamenti e gare. Ci sono molti più atleti in questa disciplina e si creano legami intensi e profondi.
Sei passato anche al ciclismo su strada e le cose sono andate bene, no?
Molto bene. Da allievo secondo anno ho fatto qualche corsa, sempre con la Rostese, a fine stagione. Poi dal 2024 ho iniziato la doppia attività insieme a un gruppo di ragazzi del team. Il mio diesse e io abbiamo spinto per creare un gruppo che facesse tutte e due le discipline. Il primo anno è stato impegnativo perché correvo il sabato in mtb e la domenica su strada. Mentre quest’anno abbiamo pianificato bene la stagione per non sovraccaricare.
Gabriele Scagliola impegnato nei mondiali mtb 2025 in Svizzera (foto Instagram)
Gabriele Scagliola impegnato nei mondiali mtb 2025 in Svizzera (foto Instagram)
Sono arrivati anche i primi risultati…
Ho visto una crescita davvero impressionante su strada. Quando ho iniziato non avevo nemmeno il potenziometro, mi è arrivato a metà del primo anno (2024, ndr). Ora per un allievo è quasi impensabile correre senza, ma io pensavo solo a divertirmi.
Arrivi dalla mtb e dalla strada, quali ciclisti ti hanno fatto innamorare di queste discipline?
Mtb, Nino Schurter, senza alcun dubbio. Mentre su strada Peter Sagan, anche se mi rispecchio in Van Der Poel per la polivalenza e la passione per le diverse specialità.
Scagliola ha iniziato a correre su strada da juniores e in poco tempo ha trovato grandi numeri e vittorie importanti
Scagliola ha iniziato a correre su strada da juniores e in poco tempo ha trovato grandi numeri e vittorie importanti
Come sono arrivati i contatti con la Lidl-Trek?
Andando forte e iniziando a vincere si sono avvicinati i primi procuratori. Mi sono preso un periodo di tempo per capire cosa fare perché non ero sicuro di voler firmare subito e vincolarmi con gente che non conosco. Alla fine ho parlato con Fabio Felline, con il quale siamo diventati amici nel corso del tempo, e lui mi ha detto di non avere fretta, se uno va forte le squadre arrivano. Mi ha consigliato di parlare con Giovanni Lombardi, che lo ha seguito in tutta la sua carriera. Siamo andati a cena tutti insieme e ho deciso di firmare con lui, giusto per tutelarmi.
Ti ha portato lui alla Lidl-Trek?
Si erano avvicinate altre squadre prima di loro. La prima è stata la Ineos, poi la Movistar e infine la Red Bull-BORA. Ero ormai quasi un corridore della Red Bull ma alla fine la cosa è saltata perché alcuni ragazzi del devo team non sarebbero passati nel WorldTour e quindi c’erano meno posti liberi. Ci sarebbe stato da aspettare, forse troppo, così ho preso l’occasione al volo ed eccomi qui in Lidl-Trek.
Gabriele Scagliola insieme a Martino Pettigiani, suo diesse alla Rostese
Gabriele Scagliola insieme a Martino Pettigiani, suo diesse alla Rostese
Ci sono stati anche dei contatti con squadre italiane?
Che io sappia no. Ma ero deciso di voler andare all’estero, l’impatto è davvero grande ma penso sia la cosa giusta per la mia crescita. Interfacciarmi con figure nuove e altre persone mi darà modo di imparare tanto. Ho anche chiesto di essere seguito da un preparatore straniero, voglio approcciarmi e sperimentare metodi di allenamento differenti.
In questa settimana con chi hai parlato?
Con tanti ragazzi del devo team, praticamente li ho conosciuti tutti. Poi nei vari incontri ho conosciuto anche i corridori del WorldTour visto che eravamo spesso tutti insieme. Ad esempio Mads Pedersen mi ha dato una mano e dei consigli nella messa in sella, mentre con gli altri italiani come Ciccone e Bagioli ho parlato del più e del meno. C’era anche Ayuso.
La mountain bike rimarrà centrale anche nel suo primo anno alla Lidl-Trek Future Racing (foto Instagram)
La mountain bike rimarrà centrale anche nel suo primo anno alla Lidl-Trek Future Racing (foto Instagram)
Che effetto fa averli così vicini?
E’ strano passare dalla televisione alla realtà e dover far finta di niente. Non ho neanche chiesto una foto, non volevo sembrare il ragazzino invadente. Alla fine sono e saranno miei compagni di squadra.
Quindi hai già portato la bici nuova a casa? L’hai provata?
Sì, è qui con me. L’ho provata per un giretto, ma sono in off season quindi devo ancora pazientare un pochino per girarci seriamente. Ma non mi farò divorare dalla fretta, c’è tutto il tempo.
Scagliola è cresciuto e maturato lontano dagli estremismi del ciclismo moderno (foto Instagram)
Scagliola è cresciuto e maturato lontano dagli estremismi del ciclismo moderno (foto Instagram)
Sei primo anno under, vuol dire che ci sarà anche la scuola?
Assolutamente. Sto finendo il liceo scientifico-sportivo. Sono all’ultimo anno, a giugno avrò la maturità. Quando ho scelto questa scuola l’ho fatto per il programma visto che mi interesso tanto di nutrizione e allenamento. Non pensavo che il ciclismo sarebbe diventato il mio lavoro. In futuro magari mi piacerebbe anche continuare gli studi e iscrivermi all’Università, magari alla facoltà di Scienze Motorie.
Già da subito?
Al momento non ci penso. Anche se la squadra offre la possibilità di avere un piano interno di studi, ne parlavo con un ragazzo in questi giorni. Praticamente ti seguono e ti aiutano attraverso dei tutor nel percorso universitario, è una cosa molto interessante.
Prossimi impegni in squadra?
Ci vedremo direttamente al ritiro di dicembre, lì parleremo anche dei programmi. Quest’anno manterrò ancora la doppia attività, il team è favorevole. Anche se il futuro lo immagino su strada.