Milano, 28 ottobre 2025 – Cimini è più di un cantautore. E’ un mondo ricco di sfumature, di immagini private che diventano identificative di un’intera generazione. Come ‘Dietro i banchi di scuola, quando hai fatto un errore, dentro il traffico spinto, quando giochi a pallone, per la legge di Murphy sono tutti migliori di te” de ‘La legge di Murphy’ o ‘Credevo fosse amore e invece era un limone, cercavo il paradiso sotto il sole di Riccione’ de ‘Limone’: strofe nelle quali ognuno di noi può identificarsi. Perché la musica di Federico Cimini, ovvero il cantautore calabrese trapiantato a Bologna Cimini, è qualcosa di così vicino da suonare famigliare. Una musica che sarà sui palchi con il ‘Magico Tour’ prodotto da Kashmir il 5 novembre all’Hiroshima Mon Amour di Torino, il 6 a Largo Venue a Roma, il 12 all’Arci Bellezza di Milano, il 13 al Locomotiv di Bologna e il 22 allo Studio Foce di Lugano. Occasioni per ascoltare live ‘Mondo magico quasi tragico’, il nuovo disco di Cimini.
Federico, come è nato ‘Mondo magico quasi tragico’?
“Quando scrivo un disco guardo davvero il mondo e negli ultimi 4 anni è cambiato molto. La musica cambia, io sono diventato anche più grande. Quella coda di superficialità che avevo in passsato è diventata un ‘Ma io come mi faccio capire?’. A me interessa dare un messaggio. Con questo disco mi sono chiuso con i miei affetti, con Claudio Marciano, produttore alla sua prima esperienza. È un disco che ha preso 3-4 anni della mia vita ed è stato un po’ una cronaca di quello che mi è successo in tutto questo tempo”.
Cos’è la musica per te?
“È un mezzo. Oggi faccio musica ma magari domani farò libro o un film, che è il sogno della mia vita”.
La canzone del disco che ti piace di più?
“Quella che rappresenta di più me e la mia generazione è ‘L’urlo’, che insegue anche le mie passioni musicali. Lo sfogo fa molto parte di me. E anche il fatto di averla riempita di citazioni mi piace molto. Del passato ce ne sono tante, quella che mi rappresenta di più è ‘La legge di Murphy’, perché parla di me”.

Cimini, è uscito il disco ‘Mondo tragico quasi magico’ e ora al via il tour
Con chi sarebbe la collaborazione dei tuoi sogni, se potessi scegliere?
“Con Renzo Arbore, anche se non fosse musicale. Lui e il suo mondo mi sono sempre piaciuti molto”.
Cosa auguri a Cimini?
“Una vita tranquilla, fatta di gente. Ho bisogno dell’abbraccio delle persone, credo poco in me stesso e solo con la gente che mi dimostra che mi vuole bene trovo delle certezze e delle conferme”.
Cosa deve aspettarsi chi viene a vederti dal vivo?
“Ho chiesto al pubblico quali brani volesse sentire dal vivo e ho deciso di prendere i feedback della gente sui social e fare un live in cui circa 1 ora e mezza metterò quasi tutte le canzoni di tre dischi più ‘Ti amo terrone’, che di solito non canto mai nei concerti ma che mi sembra sia molto attuale oggi. A Bologna per la presentazione del disco ‘Mondo tragico quasi magico’ abbiamo messo in piedi due giorni di eventi di vario genere, dove del disco si è parlato ben poco ma dove abbiamo fatto tanta aggregazione. L’idea è proprio quella di portare in giro il “bar tragico quasi magico”. Con vari artisti sul palco”.
Il nome più strano di un gruppo WhatsApp in cui sei inserito?
“’La Balotta’, in cui ci siamo io e diversi miei amici”.
A proposito, chi sono i tuoi migliori amici?
“Quelli con cui sono cresciuto in Calabria, quelli con cui vivo a Bologna e quelli del bar sotto casa, che mi hanno accolto e fatto sentire sin da subito in famiglia”.
Cosa dici al microfono quando fai il soundcheck?
“Cerco di dire tutte le vocali, il mio amico Claudio che suona la chitarra non riesce a non dire ‘parapao’ invece. Tutti gli altri componenti della band lo sanno e aspettano che lui lo faccia”.