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Carlos Passerini, inviato a Bergamo

Secondo pareggio di fila per il Milan, questa volta in casa dell’Atalanta. I rossoneri rimangono così a 3 punti dal Napoli, vittorioso nel pomeriggio a Lecce. Agganciata temporaneamente la Roma

Il Milan rallenta ancora, perde contatto con la vetta e deve rimettere da parte almeno per ora i sogni di gloria tricolore: con questa andatura, impossibile tenere il ritmo del Napoli scattato a +3. Ma il pareggio di Bergamo, a differenza di quello col Pisa, è un punto da non buttare. Perché per come si era messa, dopo il gol di Lookman che ha riequilibrato il vantaggio immediato di Ricci, è stata l’Atalanta ad andare più vicina a vincerla

E nel finale ad alta tensione, dopo una ripresa più equilibrata, è risultato decisivo un super Maignan. Il Diavolo ha il fiato corto. Come il suo leader Modric, che per la prima volta mostra i suoi 40 anni: due partite in quattro giorni sono molte, forse troppe. 



















































E non solo per lui: la rosa ridotta all’osso per gli infortuni, con i big Rabiot e Pulisic ancora out, inizia a presentare il conto. A gennaio servirà una mano dal mercato. «Dobbiamo andare avanti fino a inizio dicembre, poi fare le valutazioni insieme all’allenatore» ha ammesso il d.s. Tare. Allegri a fine partita però si tiene stretto il punto: «Non parliamo di rosa corta, stiamo reagendo bene. Dobbiamo solo stringere i denti».

Per l’Atalanta, a lungo in dominio della partita, settimo pari in 9 partite, quinto consecutivo. Sconfitte, zero. Come solo il Bayern in tutta Europa. L’impressione è che ci sia ancora da lavorare. A tratti però si è rivista la furia degli anni di Gasperini: segnale incoraggiante. Juric: «Abbiamo dominato».

Rispetto alla serataccia contro il Pisa, la formazione rossonera era la stessa per dieci undicesimi: rientra Tomori in difesa, per il resto è tutto uguale, incluso l’attacco dove Max concede l’ennesima chance a Gimenez, ancora a secco di gol in campionato. Non verrà sfruttata. Juric, che alla vigilia aveva giocato sull’orgoglio dicendo che con Scamacca e Lookman dall’inizio avrebbe 8 punti in più, dà fiducia all’ex rossonero De Ketelaere: per il belga col dente sempre avvelenato dopo l’annata flop che in parte costò il posto al d.t. Maldini è una sfida nella sfida.

Lo stadio è uno spettacolo, uno dei tanti progetti vincenti del club bergamasco: un restyling di lusso, dentro e fuori. L’atmosfera s’incendia subito, perché dopo un pugno di minuti il Milan passa con un destro di Ricci dal limite dell’area, proprio sotto gli occhi del c.t. Gattuso: la deviazione di Ederson fa prendere alla palla una traiettoria da ping pong che scavalca Carnesecchi. Poi è un assedio dell’Atalanta, una lunga mezz’ora giocata a una porta sola, prima del meritato pari di Lookman. Allegri fa le smorfie, ce l’ha con tutti, anche con l’invisibile Leao che infatti esce all’intervallo e mette il muso in panchina. «Aveva un fastidio al’anca, lì ci serviva freschezza» taglia corto Max. Fra Rafa e Gimenez, il nulla o quasi. Meglio con Loftus-Chjeek e Nkunku. Un po’.

Domenica la Roma a San Siro. Ancora senza Rabiot e Pulisic. Per ora, va così.

28 ottobre 2025 ( modifica il 28 ottobre 2025 | 23:17)