I danni in Giamaica e il bilancio delle vittime
Melissa ha raggiunto le coste della Giamaica attorno alle 13 (ora locale), le 18 in Italia. Il Paese è stato dichiarato «zona di disastro».
Più di 240mila utenze sono rimaste senza elettricità e circa un quarto del sistema di telecomunicazioni giamaicano è fuori uso.
Danni ingenti soprattutto nel sud della Giamaica, in particolare a Clarendon e nella parrocchia sud-occidentale di St. Elizabeth, che secndo quanto dichiarato da Desmond McKenzie, vice presidente del Consiglio giamaicano per la gestione dei rischi di catastrofi, è stata «sommersa dall’acqua».
La tempesta ha anche danneggiato quattro ospedali e ne ha lasciato uno senza elettricità, costringendo le autorità a evacuare 75 pazienti.
Più di mezzo milione di utenti sono rimasti senza elettricità nel Paese, mentre le autorità hanno riferito che la maggior parte dell’isola ha subito danni causati dalla caduta di alberi, linee elettriche e gravi inondazioni.
Il governo ha dichiarato che spera di riaprire tutti gli aeroporti della Giamaica già domani per garantire la rapida distribuzione dei soccorsi di emergenza.
Le vittime accertate, finora, sono sette in tutti i Caraibi: tre in Giamaica, tre ad Haiti e uno nella Repubblica Dominicana, dove una persona risulta ancora dispersa. Il bilancio, però, è provvisorio e, con ogni probabilità, parziale: le autorità giamaicane stanno ancora cercando di ricostruire un quadro completo dell’impatto dell’uragano, ma con l’interruzione dell’elettricità in gran parte del Paese, le informazioni rimangono frammentarie. Al momento è notte nel Paese: con le prime luci dell’alba l’entità dei danni inizierà a essere più chiara. Solo nelle prossime ore sarà dunque possibile verificare il bilancio dei dispersi e delle vittime.