di
Anna Campaniello

Il calciatore si stava recando all’allenamento ad Appiano Gentile. I testimoni: la vittima dalla ciclabile ha invaso la carreggiata, ma si indaga per omicidio stradale ed è al vaglio la velocità della vettura del calciatore

Un uomo di 81 anni su una carrozzina elettrica è stato investito e ucciso dall’auto del secondo portiere dell’Inter Josep Martinez, 27 anni. L’incidente è avvenuto ieri mattina a Fenegrò, nel Comasco, a poca distanza dalla «Pinetina», il centro di allenamento dei nerazzurri di Appiano Gentile. Il calciatore spagnolo, illeso ma sotto choc, è indagato dalla procura di Como per omicidio stradale.

Poco prima delle 10 di ieri mattina, alla guida di un Suv Byd elettrico, Martinez stava percorrendo la Provinciale 32. Sulla pista ciclabile che costeggia la strada viaggiava Paolo Saibene, 81 anni, ex meccanico residente in paese, sposato e padre di un figlio. Il pensionato era diretto a un campo a poca distanza da casa e, come d’abitudine, si stava spostando con la sua carrozzina elettrica. Il mezzo, come riferito anche da alcuni testimoni ai carabinieri, all’improvviso avrebbe sbandato, invadendo la carreggiata. In quel momento arrivava l’auto del calciatore, che ha travolto la carrozzina, trascinandola per un lungo tratto.



















































L’impatto e i tentativi di soccorso

Il calciatore si è immediatamente fermato e, con altri automobilisti presenti, ha per primo provato a soccorrere l’anziano, che nell’impatto ha riportato traumi gravissimi. A Fenegrò è intervenuta l’ambulanza ed è stato inviato anche l’elicottero del 118, ma non c’è stato nulla da fare per Saibene, morto praticamente sul colpo. Il giocatore è stato raggiunto da alcuni compagni e anche dal medico dell’Inter, che lo ha assistito dopo l’incidente. Martinez, come da prassi è stato anche accompagnato in ospedale a Saronno per i test finalizzati a escludere l’eventuale assunzione di alcol o stupefacenti.
Dopo l’incidente, l’Inter ha ritenuto opportuno annullare la conferenza stampa con l’allenatore Christian Chivu, che era programmata alle 14 alla Pinetina. La squadra si è invece allenata regolarmente, senza il secondo portiere, che non sarà convocato per la partita di oggi. La società in queste ore dovrebbe anche contattare la famiglia di Saibene.

L’indagine per omicidio stradale

I carabinieri della compagnia di Cantù, intervenuti dopo l’incidente, hanno effettuato i rilievi a Fenegrò e raccolto tutti gli elementi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente. L’indagine per omicidio stradale è coordinata dal sostituto procuratore Giulia Ometto. Sul corpo dell’81enne sarà eseguita l’autopsia. L’esame servirà anche per accertare se Saibene abbia avuto un malore prima dell’incidente, una delle ipotesi possibili per spiegare la sbandata improvvisa della carrozzina. Entrambi i mezzi coinvolti sono stati sequestrati per i successivi accertamenti indispensabili per una ricostruzione dettagliata dell’incidente. 

Il nodo della velocità sul rettilineo

Tra i punti da accertare anche la velocità dell’auto, sulla quale al momento non ci sono ipotesi. Nel tratto in cui è avvenuto l’impatto non ci sarebbero telecamere, ma fondamentale sarà anche il racconto dei testimoni, in particolare degli automobilisti che erano a poca distanza dalla vettura del calciatore. L’incidente è avvenuto in un tratto di strada pressoché rettilineo che il portiere percorre abitualmente per spostarsi da casa al campo di Appiano Gentile.

Saibene viveva da sempre a Fenegrò; in paese tutti lo ricordano ed erano abituati a vederlo sulla sua carrozzina elettrica, con la quale si spostava ovunque. Ex meccanico, abitava con la moglie. Il figlio Lucio, 50enne, non vive in paese e ieri ha raggiunto la madre appena è stato informato del tragico incidente. Numerose le testimonianze di vicinanza alla famiglia.

29 ottobre 2025