di
Francesco Bertolino

L’azienda si appresta per prima a sfondare il muro dei 5000 miliardi a Wall Street grazie all’euforia da intelligenza artificiale. E ha creato una fitta rete di partecipazioni e accordi che la rendono indispensabile per ogni progetto AI: da Nokia a Stellantis, passando pere Revolut e OpenAI

Nvidia è vicina a sfondare per prima il muro dei 5000 miliardi di dollari di capitalizzazione di Borsa. Le azioni del colosso dei chip avanzano del 3% nel pre-mercato e, se tale andamento sarà confermato all’apertura di Wall Street, Nvidia supererà il traguardo simbolico, arrivando a valere cinque volte le aziende quotate a Piazza Affari. Il rialzo da inizio anno del titolo è ormai vicino al 50%, segno che, per il momento, il mercato non teme lo scoppio di una bolla dell’AI, pur vaticinata da diversi esperti.

L’euforia da AI

Nel giro di due anni Nvidia è riuscita a quintuplicare la sua capitalizzazione cavalcando l’euforia da intelligenza artificiale, per il cui funzionamento i semiconduttori progettati dal gruppo sono un elemento indispensabile. L’azienda guidata da Jensen Huang sta facendo leva su questo suo predominio per costruire una fitta rete di partecipazioni e accordi che, di fatto, la renderanno protagonista del successo – o del fallimento – della gran parte dei progetti collegati all’Ai.



















































La «piovra» Nvidia

Negli ultimi mesi, così, Nvidia si è lanciata in una campagna di investimenti aggressiva. La mossa più significativa è stata l’impegno a investire 100 miliardi in OpenAI, sviluppatore di ChatGpt, ma il colosso dei chip ha annunciato e, talvolta, già completato investimenti anche in Nokia, Revolut, Mistral, xAI di Elon Musk, Intel, CoreWeave. Parallelamente, la società ha avviato alcune collaborazioni industriali fra cui, da ultimo, quella con Stellantis e Uber per costruire una flotta di robotaxi a guida autonoma.

I rischi della strategia

Questa strategia da «piovra dell’AI» conferisce a Nvidia una posizione preminente sul mercato, consentendole di controllare e partecipare a tutte – o quasi – le possibili evoluzioni e applicazioni dell’intelligenza artificiale. D’altra parte, secondo alcuni esperti, la strategia comporta anche alcuni rischi perché gli investimenti azionari di Nvidia sono spesso legati all’impegno delle aziende riceventi ad acquistare chip e altri prodotti della stessa Nvidia. Così, per esempio, è nel caso dell’accordo da 100 miliardi con OpenAI e, in forma diversa, dell’ingresso nel capitale di Nokia. Un meccanismo circolare che assicura al gruppo ricavi per gli anni a venire ma che ne lega anche – in parte – le sorti a quelle delle imprese partecipate e alla loro capacità di fare fronte agli impegni di acquisto di chip assunti. 

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29 ottobre 2025 ( modifica il 29 ottobre 2025 | 10:31)