La scienza ce lo dice spesso. Quanto prima si arriva con la diagnosi, tanto più efficaci possono essere nella maggior parte dei casi le terapie. A questa regola generale non sfugge la sclerosi multipla. Lo conferma una ricerca che è andata ad indagare i primi segni della malattia, che comparirebbero ben prima dei sintomi classici.
Lo studio, pubblicato su Nature Medicine ha come primo nome e coautore Ahmed Abdelhak, dell’UCSF (Università della California a San Francisco) ed apre la strada a nuove terapie future e, in qualche modo, alla prevenzione. cinquanta diverse proteine, infatti, potrebbero rappresentare marcatori precoci del quadro.
Ecco cosa accade prima
Secondo l’indagine quando la maggior parte delle persone inizia a cercare aiuto per la sclerosi multipla la malattia sta già silenziosamente danneggiando il cervello da tempo. Gli studiosi sono riusciti a ricostruire la cronologia iniziale della patologia con il sistema immunitario inizia ad attaccare la guaina mielinica protettiva del cervello – il rivestimento adiposo che isola le fibre nervose – molto prima di quanto si credeva.
Il team ha misurato frammenti di mielina e altre molecole lasciate dagli attacchi immunitari, insieme ai segnali chimici che guidano la risposta del sistema immunitario. Questo lavoro ha permesso loro di delineare, per la prima volta, la catena di eventi biologici che alla fine porta all’insorgenza della patologia.
La ricerca in particolare mostra che la sclerosi multipla colpisce inizialmente la guaina mielinica. Circa un anno dopo, iniziano a manifestarsi segni di danno alle fibre nervose sottostanti. Tra le proteine correlate al sistema immunitario che sono emerse durante questa fase iniziale, una si è distinta: l’IL-3.
Questa molecola svolge un ruolo centrale nella fase iniziale della malattia, quando il sistema nervoso centrale sta già subendo danni significativi, anche se i pazienti non manifestano ancora sintomi. L’IL-3 aiuta a reclutare cellule immunitarie nel cervello e nel midollo spinale, dove iniziano ad attaccare il tessuto nervoso.
Per giungere a questa conclusione sono state valutate oltre 5.000 diverse proteine in campioni di sangue di 134 persone andate incontro al quadro. Sette anni prima della diagnosi, i ricercatori hanno rilevato un picco di una proteina nota come MOG (glicoproteina oligodendrocitaria mielinica), che segnala un danno all’isolamento mielinico che circonda le fibre nervose.
Circa un anno dopo, hanno osservato un aumento della catena leggera dei neurofilamenti, un marcatore di danno alle fibre nervose stesse. Durante questo stesso intervallo di tempo, l’IL-3 e diverse proteine immunitarie correlate sono comparse nel flusso sanguigno, indicando che un attacco immunitario era già in corso.
Al via vodcast paziente-neurologo
Nell’attesa che lo studio porti a risultati, nasce il vodcast “Mille Storie”, realizzato da Merck Italia con i patrocini dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) e della Società Italiana di Neurologia (SIN). L’iniziativa è stata presentata al congresso della Società Italiana di neurologia (SIN).
Cinque brevi video interviste documentaristiche, della durata di 15 minuti, realizzate in cinque città italiane: Torino, Milano, Ferrara, Roma e Napoli. Protagonista di ogni puntata è il dialogo tra un paziente e un neurologo. Mentre il paziente condivide la sua storia, le sue paure, i suoi obiettivi, il neurologo offre spunti di riflessione basati sulla propria sensibilità ed esperienza clinica. Diverse le domande considerate: “Potrò diventare mamma?”,“Sarò in grado di continuare a praticare sport?”, “Dovrò rinunciare alla mia carriera?” “E adesso… cosa mi aspetta?”.
“Mille Storie” mostra come la sclerosi multipla non debba necessariamente rappresentare un ostacolo: con i giusti strumenti, informazioni e supporto, è possibile continuare a sognare, a costruire, a vivere pienamente.
Ogni episodio è ambientato in uno spazio aperto, simbolo di movimento e di rinascita, e diventa un invito a ripensare la malattia come parte di un percorso di vita, non come un limite. Con “Mille Storie”, Merck prosegue il proprio impegno nella sensibilizzazione sulla sclerosi multipla, dopo le precedenti serie “SempliceMente”, “Mille sfaccettature di SM” e “Senza Se e Senza Ma”.
“Il progetto ‘Mille Storie’ racconta ciò che AISM promuove da sempre: la possibilità di andare oltre la sclerosi multipla, integrandola in un percorso di vita pieno e significativo – segnala Mario Alberto Battaglia, Direttore Generale AISM e Presidente FISM. Questo è possibile quando si mette al centro la persona, riconoscendone il ruolo attivo nel percorso di cura e nella ricerca. La sua esperienza di malattia è una forma di conoscenza preziosa, che arricchisce la comunità scientifica e sociale. Mettere al centro la persona significa valorizzarne l’esperienza — non solo clinica ma profondamente umana — e promuovere una salute più partecipata, inclusiva e condivisa”.
Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.